La prima serata promossa dall’Associazione Imprenditori Italiani ha nelle scorse ore affrontato un tema di grande attualità « Il dialogo sociale, tra la competitività delle imprese e lavoratori » con un oratore d’eccezione, il ministro della salute e degli affari sociali di Monaco, Stéphane Valeri.
Un maggiore dialogo sociale è l'obiettivo condiviso di Governo monegasco e partner sociali. Esiste oggi a Monaco la volontà di uscire da una empasse nella quale ci si trova da molto tempo. Proprio nel Principato, negli ultimi anni, non ci sono più state riunioni ed incontri con sindacati e federazione patronale. Dall’insediamento del nuovo ministro della salute ed affari sociali Stéphane Valeri, ad oggi, sul dialogo sociale sono già stati fatti importanti passi in avanti, oltre ad essere stato definito il metodo di lavoro, il calendario e l’ordine del giorno. Gli incontri con le parti sociali sono iniziati nell’aprile 2010. Questa l'attuale situazione spiegata dal ministro.
Ora abbiamo terminato la fase degli incontri bipartiti: è stato scelto un metodo graduale, ovvero realizzare discussioni a due, prima di mettere tutti attorno ad uno stesso tavolo. Non si può pensare di mettere da subito la Federazione Patronale e i sindacati riuniti assieme. Con il termine delle riunioni bipartite, ne inizierà una nuova. Abbiamo già fatto una riunione con tutti i partner sociali, dopo molto tempo che questo non accadeva. Ho riunto la Federazione Patronale, i sindacati in un primo incontrro sulla lotta contro il lavoro nero. Il metodo consiste nel cominciare dai soggetti i più federatori dove possiamo sperare di ottenere un consenso. Il 12 novembre abbiamo una nuova riunione programmata - quella sulla lotta al lavoro in nero è stata il 20 ottobre – sono uscite diverse proposte condivise quale il rinforzo del controllo del servizio contro il lavoro nero, rinforzarne il coordinamento, aumentare le sanzioni ed adottare misure specifiche nei settori maggiormente esposti : quello delle costruzioni o i servizi di pulizie. C’è da tenere in considerazione che ci sono più lavori sottodichiarati che il lavoro nero. Ovvero una minimizzazione del numero di ore dichiarate che un assoluta situazione di lavoro nero.
Prossima tappa, il 12 novembre. A dibattito gli incidenti sul lavoro, la riforma sulle pensioni ma non soltanto
Ci riuniremo per riflettere tutti assieme sull’evoluzione dei parametri del sistema di pagamento ed indennizzo. Parleremo del pagamento che versano le imprese in caso di incidenti sul luogo di lavoro e sulle pensioni versate alle persone invalide che li hanno subiti e questa sarà la prossima tappa. In seguto passeremo ad un soggetto ancora più complicato che è la legge sulla parità dei salari minimi con la Francia, la legge sul contratto di lavoro a tempo indeterminato, le motivazioni sul licenziamento ed il futuro sul sistema pensionistico che fa parte del soggetti più importanti per lavoratori e datori di impiego.
Il dialogo non esclude certo i lavoratori italiani frontalieri e residenti. Questi i numeri
Il dibattito concerne anche loro che sono residenti o che sono frontalieri e si parla dei circa 5 mila frontalieri che ogni giorno vengono a lavorare a Monaco e i 6 mila italiani residenti che abitano a Monaco
Il Ministro Valeri ha anche ricordato l’annosa situazione del trattamento sanitario in vigore per i frontalieri italiani
C’è un accordo italo-monegasco tra Monaco ed Italia : i pagamenti che noi incassiamo nel nostro regime monegasco sulle malattie dagli imprenditori per i salariati di nazionalità italiana non residenti – i residenti si basano sul sistema mongasco - noi lo versiamo allo Stato italiano a Roma. Lo Stato italiano vuole che i lavoratori italiani siano curati nella regione italiana di residenza. Questa è una preoccupazione per il Governo monegasco e siamo in discussione con l’ASL – azienda sanitaria locale - regionale e quella di Imperia. C’è senza dubbio la possibilità di trovare accordi più a livello locale che con Roma perchè esiste anche una situazione per così dire complementare. Noi abbiamo a Monaco un ospedale di prima qualità con attrezzature tecniche di alto livello, in Italia nella zona frontaliera c’è un deficit in alcuni ambiti medici per alcune strutture. Forse ci si può accordare con l’ASL per una parte dei residenti italiani lavoratori frontalieri. Non c’è ancora nulla di concluso ma c’è la volontà, forte, di Monaco di proseguire in questo discorso.