Ne scriviamo sovente come Conseil National ed è così che si chiama a Monaco. Ed altro non è che il Parlamento monegasco. Il suo presidente Jean-François Robillon è stato l'ospite intervenuto nell'ambito dell'ultimo incontro, in ordine di tempo, dell'AIIM Associazione Imprenditori Italiani. Come affronta la crisi il Parlamento di Monaco? Quali gli scambi con l'Italia? Ed il ruolo del Parlamento in un Principato qual è? A queste e ad altre nostre domande ha risposto il Presidente del Conseil National di Monaco.
Quante leggi vengono approvate mediamente in un anno a Monaco?
- Quest'anno abbiamo un record siamo già a 15 leggi votate. E' probabile che alla fine dell'anno con quelle che ci restano da approvare ne avremo una ventina in tutto-
Spesso scriviamo di vostri impegni in Europa.
- Siamo membri del Consiglio Europeo (non nell'Unione Europea) in cui la delegazione monegasca ha una forte attività con 4 rappresentanti che vanno regolarmente 4 settimane all'anno. E durante lanno, al di là delle 4 settimane, realizziamo numrose commissioni di lavoro. Un lavoro ed un impegno importante per i nostri consiglieri -
Stiamo vivendo la crisi globale. Il Parlamento monegasco come si rapporta a questo?
- Non siamo nell'Unione Europea. Siamo consapevoli che c'è la crisi nella zona Euro. E siamo dipendenti dagli scambi che abbiamo con Francia e Italia. Loro sono i nostri fornitori e consumatori preferenziali. In questo senso siamo molto implicati nella crisi europea, pur sapendo che per il momento siamo relativamente protetti con i contatti che abbiamo anche con altri Paesi che sono fuori dalla zona Euro. E certo per noi è importante conservare questi contatti e sviluppare al massimo contatti fuori dalla Zona Euro. E' dunque vero che abbiamo un problema: la zona euro ha subìto una crisi molto importante e noi ne subiamo gli impatti. Vedremo come andranno i flussi del commercio. Il nostro pensiero è come sarà l'attività economica della Francia e dell'Italia, in parole semplici, che sono loro i nostri grandi partner. Se ci sarà la recessione in Italia e in Francia obbligatoriamente avremo flussi commerciali in diminuzione. Per ora stiamo a vedere -
Essendo questo un inconto dell'AIIM, quali sono i vostri intenti e scambi con gli imprendiori italiani?
- E' certo che ci sono buone liaison di cooperazione e di buon intenti. Ogni volta che qualcuno della comunità italiana vuole far passare un messaggio può farlo, la mia porta è sempre aperta. E' anche per questo che siamo spesso impegnati a fare delle presentazioni, in questo caso all'AIIM. E' vero che è importante avere presenza e spunti di dialogo. E per noi è sempre importante essere al corrente degli scambi possibili ed offrire la nostra disponibilità -
Il presidente del parlamento monegasco Robillon ha concluso sottolineando lo Stato di salute dell'economia monegasca, in particolare riferimento al bilancio affermando:
- Non sappiamo cosa succederà nei prossimi anni, ma per ora gli introiti dello Stato monegasco sono buoni e si mantengono. Speriamo sino alla fine dell'anno di mantenere questo ritmo. Nel 2012 speriamo che si possa continuare in questo modo. Ma è anche vero che dipende molto dalla crisi. Monaco in un certo senso è alla fine della catena. Vedremo quali saranno le negoziazioni.
Monaco non ha debiti. Abbiamo introiti statali buoni, più elevati dello scorso anno. Come andrà la crisi? Vedremo. Quello che di certo faremo è riconsiderare molto bene le nostre spese e guardare dove possiamo fare delle economie. Ci sono zone in crescita: come il Brasile, l'America del Sud e certi paesi dell'Asia. Senz'altro cercheremo delle cooperazioni con questi Paesi. Vogliamo guardare anche ai partner mondiali -
Il Ruolo del Conseil National di Monaco: Il Parlamento di Monaco è eletto dalle pesone di nazionalità monegasca ed ha un collegio elettorale di circa 6500 persone, i consiglieri sono eletti per 5 anni e la principale attività è votare le leggi tra cui quelle del bilancio di Stato in prima stesura e di rettifica. Ci sono 2 sistemi per fare le leggi: testo di legge può provenire dal Governo, ovvero un progetto di legge. Qui il Governo scrive la legge la depone in Parlamento alle differenti commissioni che vagliano i diversi soggetti. Ed in seguito, in pubblico, si vota pro e contro la legge. Una volta che la legge è stata votata viene sottoposta al Principe che la firma, la promulga e la fa pubblicare nel giornale ufficiale di Monaco. E la legge è applicabile il giorno successivo dopo quello della pubblicazione.
Il Conseil National di Monaco ha anche la possibilità di stabilire delle leggi: se un consigliere o dei consiglieri nazionali vogliono scrivere una legge su un determinato soggetto, la scrivono, la depositano. Se viene votata sarà in seguito trasmessa al Governo. In questo caso il Governo ha sei mesi per accettarla o rifiutarla. Se al termine dei sei mesi c'è un rifiuto il Governo ne spiegerà al Consiglio le motivazioni. Mentre se il testo viene approvato, c'è tempo un anno perchè la legge venga scritta.
Un dato interessante. Nel rapporto tra i testi di legge proposte dal Governo ed il Parlamento c'è un assoluto equlibrio: il 50% delle leggi viene dal Conseil National (Parlamento) e l'altra metà dal Governo monegasco. Per fare un raffronto in Francia, circa l'85% - 90% delle leggi vengono da Governo.