V.G. ha 30 anni, è originaria di Savona, vive e lavora a Nizza. Si è rimboccata le maniche per creare la sua impresa, spostandosi dall'Italia alla Francia e pensando alle nuove possibilità di business sul mercatod'Oltralpe. Nonostante il momento di crisi il suo anno qui a Nizza è stato proficuo. V.G. ha un negozio, nel cuore della città della Promenade e le abbiamo chiesto se e come i commercianti si preparano al contro summit del G20, che aria si respira alla vigilia della manifestazione, quali sono le sensazioni.
Le manifestazioni contro il summit annuciate in prevalenza dai web e dai così detti indignati dovrebbero svolgersi il 1° novembre a Nizza ed il 3 novembre a Cap D'Ail. Da oggi, lunedì 31 ottobre, i controlli alle frontiere sono più capillari con un massiccio impiego di forze dell'ordine che monitora costantemente il confine italo/francese per impedire il passaggio di eventuali manifestanti violenti e black block.
A Nizza in queste ore non si respira un'aria grave e di tensione. Queste le sensazioni della giovane 30enne italiana che nella città della Promenade ci vive e lavora:
- Al momento la situazione è assolutamente distesa, quasi non ci fosse nulla di atteso. Anche se è stata divulgata la notizia che saranno arruolate 1.000 unità delle forze dell'ordine in aggiunta a quelle già previste.
Il 1° novembre cosa farai?
- Il negozio resterà chiuso, non a causa della manifestazione, essendo martedi giorno festivo. Personalmente ho un po' di preoccupazione. Penso che scenderò in città a verificare la situazione -
Cosa ne pensi della manifestazione contro il summit?
- Per quanto concerne un mio pensiero personale sui manifestanti, non può che essere negativo, fondamentalmente penso che la maggior parte non sappiano neppure contro cosa vanno a manifestare. Inoltre nel momento in cui innescano situazioni di vandalismo, posso solo dire che probabilmente non abbiano alcuna idea di cosa significhi il lavoro, la fatica, e il raggiungimento dei propri obiettivi, altrimenti non spaccherebbero vetrine a caso di persone che faticano e si impegnano ogni singolo giorno, o cmq di grandi aziende che nel bene o nel male danno lavoro a tante persone. Magari questi nullafacenti sono contro lo Stato ma sono certa che parecchi di loro stanno prendendo il sussidio di disoccupazione -