E' tra gli uomini più influenti nel Principato di Monaco e tutti qui sanno chi è, almeno di nome, lui ama definirsi un "imprenditore seriale". In effetti è lunga la lista di quello che ha realizzato nonostante la sua età. Classe 1967, figlio d'arte, in un certo senso perchè il nonno, un'istituzione Michel Pastor, ha costruito "mezza" Monaco, ma lui, il nipote, non si è fermato qui.
Gildo Pallanca Pastor ha guardato oltre ed alle sfide del futuro, alcune le ha fatte sue, seguendo una rotta il più delle volte controtendenza. E il tempo gli ha dato ragione. Cosa colpisce di lui, al di là dell'abbigliamento, il più delle volte, casual e informale, sono gli occhi (che sorridono) e il bel modo di fare. Quell'atteggiamento vero, che di rado si incontra in questa Monaco, roccaforte dei VIP: di chi non ostenta, che non crea distanze, di chi ascolta volentieri. E chi lo consce bene dice che: "Gildo è proprio così".
La sua prima sfida vinta è stata nel campo immobiliare: con la creazione
del "Gildo Pastor Center" di Monaco l'imponente edificio che oggi domina il quartiere di Fontvieille,il "world trade center" monegasco. Un'impresa titanica, per l'epoca e per la sua età, 19 anni.
Più tardi nei primi anni '90, si butta nel challenge della mobilità alternativa e la indovina. Non era la moda dell'epoca, non furono pochi gli scettici a consigliargli di lasciar perdere. Di non dedicarsi a quello che poteva sembrare un azzardo. Quando rilevò la Venturi (www.venturi.fr) ben poco si sapeva sull'universo delle energie alternative e dei veicoli elettrici. Oggi il settore della mobilità alternativa inizia a dare risultati importanti.
Ma non finisce qui, perchè poi, nella sua vita c'è anche l'affascinante sfida e apertissima, del mondo dei media: anche sua è Radio Monaco. Oggi metamorfosi continua, quella della comunicazione, che tende sempre a qualcosa di nuovo, difficile da incasellare solo in una rete, in un giornale o in una scatola tv. Il "serial enterpreneur" di Montecarlo sta preparando le sue sfide anche in questo campo.
Ha senza dubbio inziato bene. Figlio d'arte possiamo dire? La famiglia Pastor del resto è conosciuta da tutti a Monaco, anche altrove..
- E' più complicato. Nelle famiglie anche in quelle grandi, conosciute, non è mai semplice inziare e farsi le ossa. Sviluppare le proprie aziende e società. I miei inizi sono stati difficili e cominciarono con la costruzione del palazzo che ci accoglie (il Gildo Pastor Center ndr) -
Con che spirito ha scelto di spostarsi da un'attività consolidata, quella dell'immobiliare, sicura e attività di famiglia, al campo della mobilità e delle energie alternative?
- L'immobiliare è molto localizzato per noi a Montecarlo. Volevo creare delle ditte in cui la creazione del valore potesse essere più importante e rapido dell'immobiliare. Ho tascorso 10 anni a sviluppare delle tecnologie che inziano solo adesso a dare i primi frutti. Ma i risultati sono buoni e la visione
è stata buona. E' industriale ed è un'attività molto più impegnativa dell'immobiliare, anche in termini di investimenti -
Non sarà stato comunque un salto nel vuoto, c'è voluto del coraggio all'epoca per impegnarsi nel settore della mobilità alternativa.
- Coraggio, follia... Il coraggio di affrontare le persone che non capiscono
perchè fai questo, quando puoi non lavorare. Perchè investirsi in un campo di cui 10 anni fa nessuno si interessava? Come sviluppare macchine elettriche o sistemi di stoccaggio di energia -
A Monte-Carlo c'è la crisi ma non se ne parla volentieri.
- E' vero. Personalmente ho già vissuto alcune crisi nel passato ed
esistono società che tendono a non parlarne, andando "controcorrente". E' anche vero però che nel Principato c'è un gran numero di realtà che non soffrono molto della crisi. Oggi questo palazzo (il Gildo Pastor Center) è pieno. La situazione odierna non è cambiata molto qui -
Monaco e Italia: il rapporto che esiste tra questi due paesi attraverso il suo sguardo
- Le mie origini sono italiane. Geneticamente sono italiano e non ho nulla di francese. La cultura e le scuole a Monaco sono molto più francesi. Lo spirito però è quello italiano. Io dico sempre che, il Principe Alberto, è in qualche modo un Principe sia Italiano, sia Francese che Americano. E' normale per noi guardare con molta attenzione a ciò che accade in Francia e in Italia, politicamente ed economicamente. Ci riguarda moltissimo -
Che idea personale si è fatto lei del dopo-Berlusconi?
- Si dice: quando si cambia la testa, il corpo ha più energia - (sorride) - Non conosco il nuovo Primo Minsitro ho letto alcune cose di lui. Sembra molto serio, molto differente da Berlusconi. Di sicuro non saprei dire com'è come persona. Ma vedo che gli italiani sono motivati, come sempre, a fare andare avanti il paese. E' questo che conta -
"Tentare l'avventura" è il fil-rouge della crezione di impresa, anche e specialmente nel caso di che è giovane. Il suo consiglio alle nuove generazioni?
- Ce ne sono tanti. Tra i primi, che è meglio pensare ai difetti ed alle difficoltà dell'essere imprenditori, per avere chiari tutti i parametri. Non pensare che sia facile realizzare un'idea. Più sono chiare le difficoltà meglio si sorpassano. Quando si va a presentare il proprio businessplan ad una banca, si deve essere capaci di mostrare una creazione di valore. Molte idee possono essere buone. Ma si deve anche essere capaci a valutarle e mostrare bene, ad ogni investitore, il potenziale. Ci sono tante buone idee, che non danno molto in ritorno. Tra due persone o un team, bisogna avere determiazione, valutare la possibilità di andare in diversi paesi per sviluppare gli obiettivi...Una buona idea soltanto non basta -
Il Principato di Monaco cosa offre ai giovani in questo senso?
- A Monaco esiste la possibilità di mostrare un progetto, una società, un'idea al mondo intero, abbastanza facilmente. E' un posto molto concentrato. Abbiamo il valore di avere un Principe molto aperto, gentile, che guarda anche ai nuovi progetti, in particolare in tutto quello che riguarda l'ambiente. Ci sono molte tecnologie e società che si sviluppano in questo campo e dove Monaco
può essere una buona base per lanciare un progetto. Allo stesso tempo non esistono miracoli. Non si viene a Monaco a fare impresa "per guadagnare al Casino". E' comunque sempre molto difficile. Se si guardano le statistiche, su 10mila società create in Europa, dopo 5 anni ne restano davvero poche -
Lei cosa ne pensa dei social network? Sono una perdita di tempo? Di denaro per alcune aziende? O li trova utili?
- Personalmente li uso poco. Ma mi sembrano sistemi interessanti anche per le società, per trovare nuovi clienti, persone che si sono perse di vista. Dal punto d vista economico mi sembrano una risorsa importante per sviluppare un'immagine sul web, creare dei link -
Non le dispiace se i suoi dipendenti li usano?
- Certamente no! E non vado a guardare le loro pagine. In molte socetà, prima dei colloqui, si osserva spesso quello che esce su internet su una o l'altra persona. Non dico che non faccio "un google" per curiosità, per sapere qualcosa di più su alcune persone, questa è una parte pubblica. Ma anche sui social network c'è una parte privata che và rispettata -
L'ultimo libro che ha letto?
- Mi interessa molto la storia della nautica. L'ultimo libro che ho letto è su Santos Dumont, brasiliano ma di origine francese che volava e che ha fatto i primi aerei. E un libro sulla sua vita. Non ho molto tempo per letteratura e poesia, ma mi interessa la storia. Per capire come le cose evolvono, anche per capire come le innovazioni di oggi sono accettate dal pubblico -
Si trova su un'isola deserta e può salvare un film e una canzone. Quale sceglierebbe?
- Tutte le volte che ho pensato questo ho pensato che mi annoierei immediatamente. Non posso accettare di essere bloccato con un film ed una canzone soltanto, impossibile. La cosa più importante è avere carta e penna e mantenre la creatività. E scriverla, piuttosto, una canzone e un novo film. Non potrei vedere due volte lo stesso film -
Piatto preferito in cucina?
(ride) - Mi piace così tanto mangiare! E' impossibile limitare. Se dovessi di nuovo essere su un'isola deserta "c'est une caricature": la pasta. Non potrei vivere senza -
Lei è felice?
- Nella mia vita sono molto felice -
Cosa è la felicità per lei?
- Difficile da dare un definizione così. La felicità è avere un "livello" di impegni inferiore al livello della felicità che si può trovare. Ed avere la famglia in salute. Non c'è nessuno che non abbia impegni, responsabilità, pensieri...li abbiamo tutti. Se in questa vita si riesce ad avere più piacere che impegni, si è felici. La vita è questa - fa il gesto con l'indice indicando gli alti e i bassi - Oggi io sono molto felice, domani potrà cambiare... -