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Mentone | 26 aprile 2012, 11:00

La lingua italiana a Mentone finisce nel "mirino" del sindaco Guibal

E' polemica a Mentone per le insegne di negozi e ristoranti affisse in lingua italiana. Sono troppe e non rispettano la legge. "C'est la vie!" è il caso di dire. Ecco perchè

La lingua italiana a Mentone finisce nel "mirino" del sindaco Guibal

Mentone troppo italiana? Può darsi. Dovrebbe essere una buona cosa visti i tempi di crisi e tutti gli italiani che vivono nella città di confine, tanti abitanti di seconde case che comprano e spendono. Ma al sindaco Guibal una cosa non va' giù e dice "basta": a Mentone ci sono troppe insegne di attività in lingua italiana.

E oggi sul quotidiano Nice Matin denuncia, sul territorio di Mentone le insegne di ristoranti negozi e commercianti devono essere affisse in lingua francese. E' la legge.

- Mentone ha la fama di essere la città più italiana di Francia - dichiara il sindaco Guibal sul quotidiano Nice Matin - ma noi siamo in Francia - e rincara la dose - in Francia un restaurant non è un "ristorante", un hôtel non è un "albergo" e un café non è un "caffè" - nemmeno la parola peggiorasse il gusto.

Nel mirino ci sarebbero addirittura i cartelli dei proprietari di appartamenti privati che appongono la scitta "Vendesi". Anche questo non va bene, deve essere affisso il fracese "à Vendre". Il francese prima di tutto, a Mentone come in Francia, è la regola ed in questa polemica sciovinista c'è chi potrebbe rischiare anche la multa - il condizionale è d'obbligo perchè ancora nulla è stato deciso in termini di sanzioni.

A partire da oggi nella città di confine scattano i controlli: il responsabile del commercio prenderà contatto con i commercianti responsabili di attività che hanno affisse le insegne solo in lingua italiana, spiegando che dovranno essere sotituite o integrate (l'integrazione è ammessa) in francese. La campagna informativa durerà 15 giorni, al termine scatteranno i controlli.

Per chi non si atterrà alla legge affiggendo le dovute insegne anche in lingua francese, si vedrà. L'ipotesi di un'ammenda "è possibile". Restano vaghi in comune a Mentone, ma non confermano nè smentiscono, con un diplmatico (o minaccioso?) "Si vedrà".

E' il proprio il caso di dirlo: c'est la vie.

La lingua francese e la sua preservazione diventa legge con il ministro Toubon nel 1993, durante il governo Mitterand-Balladur (1993 - 1995). E' la stessa legge per la quale ogni titolo di film deve essere ritradotto molto spesso abbandonando tout court l'originale.

Sara Contestabile

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