Il vice presidente della Magistrura l'on Michele Vietti a Montecarlo ha presentato il suo ultimo libro "La Fatica dei Giusti. Come la giustizia può funzionare" (Bocconi ed., 2011) evento organizzato dall'AIIM e dall'Ambasciata d'Italia a Monaco.
Moderato dal giornalista di radio Monte-Carlo Maurizio di Maggio, Vietti ha affrontato tutti i temi caldi che animano il dibattito attorno alla magistratura. Organo troppe volte in Italia additato come improduttivo, Vietti mostra e ne affronta le problematiche dalla radice, la lentezza prima fra tutte. La Magistratura italiana oggi soffocata dalla mole di arretrato e dal crescente numero di nuovi casi.
E poi la mancanza di filtri all'ingresso dei processi, un orientamento culturale che vede nel processo l'unico sistema di regolazione dei conflitti, una serie di nodi organizzativi ancora da risolvere, la revisione della mappa dei tribunali e delle corti d'appello sul territorio. Questi ed altri problemi affronta Vietti nella sua accurata disamina.
Il libro è una raccolta del suo primo anno al Consiglio Superiore della Magistratura e partecipa alle riflessioni della sua esperienza istituzionale. I giusti qui non sono solo i magistrati ovvero "i custodi delle regole", come scrive nell'introduzione, ma sono anche coloro che le regole le rispettano.
- In un Paese che funziona, le regole di questi "custodi" dovrebbero essere ridotte al minimo. Proprio grazie al fatto che tanti le rispettano - afferma Vietti - A questi dobbiamo l'attributo di "giusti". Nel lavoro della giustizia non ci sono solo i magistrati: c'è il personale amministrativo, ci sono le forze dell'ordine, ci sono gli avvocati, c'è tutto il mondo degli operatori del diritto -
Per il vice presidente della Magistratura non c'è una "barriera tra magistrati e cittadini" - Credo che i giusti siano tutti. O per lo meno, che il numero dei giusti possa essere incrementato -
Perchè ha scelto di presentare "La Fatica dei Giusti" prima a Nizza e poi a Montecarlo?
- Sono piemontese e il Piemonte è storicamente legato a Nizza e alla Costa Azzurra. Sono qui perchè sono posti che amo, che hanno molte analogie con la mia terra e la mia regione. Qui conosco tante persone e mi sembra anche naturale avere un rapporto di collaborazione -
La presentazione nel Principato è stata occasione per Vietti di accennare anche al solido rapporto di collaborazione con la Magistratura monegasca
- Già sono stato a Montecarlo in altre occasioni, al Palazzo di Giustizia per raccontare il funzionamento e l'esperienza del Consiglio Superiore della Magistratura. E poi a Nizza, per la presentazione di questo libro. La giustizia italiana collabora con quella monegasca e la collaborazione è buona. Quando vi sono richieste da parte dei magistrati italiani, la magistratura monegasca è molto tempestiva nell'adempierle. Così come quella francese -
Una giustizia che funziona è per Vietti volano di attrattività economica di un Paese
- Credo che raccontare all'estero, in particolare dove ci sono investitori italiani, il funzionamento della nostra giustizia, che non ha solo ombre ma anche luci, possa aiutare a rendere il nostro Paese un po' più attrattivo anche dal punto di vista degli investimenti. Io credo molto ad una stretta interrelazione tra il funzionamento del sistema giudiziario e il funzionamento dell'economia. Un Paese in cui la giustizia funziona è un Paese che è più competitivo perchè più attrattivo -
Da sinistra: il direttore dei servizi giudiziari di Monaco Philippe Narmino (omologo del ministro della giustizia italiana), l'on Michele Vietti vice presidente del CSM, l'Ambasciatore Antonio Morabito con la moglie Carina