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Nizza | 04 luglio 2017, 13:00

Esordio, in sordina, a Nizza per la “nuova” tassa di soggiorno

I proprietari di alloggi, che provvedono ad affittarli per una breve durata, con finalità turistica, dovranno versare i 75 centesimi al Municipio di Nizza. Necessario un codice identificativo che va pubblicato sui siti internet che pubblicizzano gli affitti

Christian Estrosi durante il Consiglio Municipale di Nizza

Christian Estrosi durante il Consiglio Municipale di Nizza

Dal 1° luglio costa 75 centesimi a notte, per persona: è esordita, un poco in sordina, per la verità, la tassa di soggiorno a Nizza anche per le locazioni turistiche.

I proprietari di alloggi, che provvedono ad affittarli per una breve durata, con finalità turistica, dovranno versare i 75 centesimi al Municipio di Nizza.

E’ l’effetto congiunto della legge “Pour une République Numérique” approvata lo scorso 28 aprile e della deliberazione del Consiglio Municipale di Nizza che ne ha dato pratica applicazione.

Da un anno l’obbligo di pagare la tassa di soggiorno già esisteva, ma era affidato alla buona volontà delle piattaforme internet che gestiscono questo importante settore. Risultato, un gettito di “soli” 137mila euro e 10mila “locations meublés”  denunciate, il che significa 30 volte appena la capienza di un hotel come “Le Méridien”, una cifra enormemente lontana dalla realtà.

Dal 1° luglio tutto è cambiato: per poter continuare a pubblicizzare la propria casa sui siti internet specializzati occorrerà obbligatoriamente indicare un  numero di posizione attribuito dai servizi municipali.

Partirà proprio da questo numero di posizione, personale e collegato ad ogni singolo appartamento, la campagna per sconfiggere le evasioni fiscali.

Dal 1° gennaio 2019, poi, saranno le stesse piattaforme web a denunciare anche al fisco le locazioni effettuate, così da incrociare i dati e permettere di rendere dura la vita di quanti preferiscono rischiare e non pagare tasse e imposta di soggiorno.

Per l’anno 2017, dunque, le verifiche saranno quelle dei siti e della mancata indicazione della posizione. Ribadito anche che gli alloggi, per mantenere questo regime particolare, dovranno in ogni caso essere affittati per non più di 120 giorni l’anno: altrimenti i proprietari entrano nella categoria degli affittacamere professionali, con ben altri obblighi.

Nizza, è stato ribadito nel corso della presentazione del manuale che riporta regole e modalità di applicazione della normativa, è pioniere in questo settore: la finalità, come ha detto il Sindaco di Nizza Christian Estrosi, è quella di ristabilire una certa equità tra il settore alberghiero e quello delle locazioni da parte dei privati ed anche di definire un maggiore e migliore controllo sugli affitti.

Nessuno lo dice chiaramente, ma vi è un retro pensiero che guida tutta l’operazione: quello di cercare di capire chi sono le persone che giungono in città dopo aver affittato un alloggio attraverso il web.

Persone che fino ad ora sono sfuggite ad ogni controllo, non solo di tipo fiscale: dopo quello che è successo lo scorso 14 luglio in molti s’interrogano sul doppio binario che è sotto gli occhi di tutti.

Da un lato gli hotel con la registrazione dei documenti e l’identificazione delle persone, dall’altro una galassia che sfugge troppo facilmente ad ogni verifica. Forse il numero di posizione servirà anche a fare un po’ di chiarezza in questo delicato settore.

Beppe Tassone

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