Un nuovo argomento di frizione si è aperto nelle Alpi Marittime, dove i contrasti tra il Presidente della Metropole Nice Cote d’Azur (e Sindaco di Nizza) Christian Estrosi e il Presidente del Dipartimento delle Alpi Marittime Eric Ciotti (in regime di proroga fino a quando non sarà definitivamente proclamato eletto come parlamentare, carica sulla quale pendono due ricorsi) certamente non se le mandano a dire.
Nel programma elettorale del Presidente della Repubblica, ribadito in questi giorni in un intervento piuttosto importante, figura la riduzione del numero degli eletti, tramite la soppressione degli enti che si sovrappongono territorialmente, con competenze diverse.
E’ il caso delle Alpi Marittime, dove coabitano la Città Metropolitana di Nizza (poco più di 550mila) e il Dipartimento delle Alpi Marittime (circa 1 milione di abitanti).
Il progetto di Emmanuel Macron è di creare un solo ente che sia intermedio tra le regioni e i comuni, privilegiando le città metropolitane che stanno crescendo notevolmente come competenze e come attività e destinando i Dipartimenti ai soli territori rurali privi di grossi agglomerati urbani.
Il Presidente della Repubblica intende realizzare questo progetto in modo “dolce”, confidando cioè sulla disponibilità degli eletti locali, ove esistano sovrapposizioni, a fare un passo indietro, consentendo alle Città Metropolitane di assorbile le competenze dei Dipartimenti.
A Lione, dove Presidente della Città Metropolitana, fino a poco tempo fa, era l’attuale ministro dell’interno Gérard Collomb la fusione è avvenuta e pare funzioni anche bene.
A Nizza il problema è nei rapporti tra i due leader politici del territorio: da un lato Christian Estrosi, in crescita nei sondaggi appena pubblicati, che sta accrescendo notevolmente le competenze della Città Metropolitana , dall’altro Eric Ciotti, eletto con un buon risultato al Parlamento, che non vede vantaggi rilevanti nella fusione tra i due enti.
Tra l’altro Ciotti si trova in regime di proroga alla testa del Dipartimento: eletto al Parlamento, in base alla nuova legge, si sarebbe dovuto dimettere, ma la sua carica a Parigi è attualmente sottoposta ad una verifica sulla base di due ricorsi presentati contro la sua elezione.
Fino al pronunciamento finale potrà continuare a mantenere la carica di vertice nel Dipartimento, poi dovrebbe passare il testimone a CharlesAnge Ginésy, assumendo la carica di capogruppo della maggioranza nel Consiglio Dipartimentale.