Richiedenti asilo: le associazioni, a loro difesa, protestano davanti alla Prefettura:”Non veniamo ascoltati!”

Le associazioni chiamano, la Prefettura non risponde: nel “faccia a faccia” tra i  gruppi organizzati, soprattutto della Valle Roya e di Nizza, che si occupano di migranti e i rappresentanti dello Stato in Costa Azzurra, nonostante la calura di questi giorni, i rapporti non si “sgelano”.

“Nessun incontro, con chi è in una posizione di opposizione e di contrapposizione”, commentano dalla Prefettura.

“Chiediamo il rispetto della legge e del droit français”, ribatte David Nakache, presidente di Tous citoyens!

Così le associazioni si sono trovate per un sit in davanti agli uffici dell’immigrazione presso la Prefettura, nell’Ovest della città, per manifestare. Rinvigoriti anche da una recente sentenza del Consiglio di Stato che si è pronunciato su vicende relative a Calais, ribadendo la necessità di garantire docce e toilettes ai migranti.

Anche perché la questione dei “richiedenti asilo” si sta complicando, nei tempi. La norma prevede che le richieste di permesso temporaneo siano esaminate entro tre giorni, dieci in caso di grossi afflussi, ma, sottolineano le associazioni, i tempi a Nizza si sono dilatati fino a due mesi.

Di qui una serie di azioni che non danno cenno di mitigarsi, neppure in questo periodo estivo ed un appello diretto al Presidente della Repubblica per ottenere risposte, spazi dove ospitare i richiedenti asilo quando giungono a  Nizza per recarsi negli uffici di Boulevard Grosso per presentare domanda.

Sempre sotto i riflettori, infine, la questione dei minori: la loro ospitalità e il divieto di riaccompagna mento in Italia rappresentano uno dei punti di maggior attrito.

E, si sa, l’attrito produce calore…in un mese che già è parecchio caldo, in tutti i sensi.