Altre notizie - 04 settembre 2017, 08:00

Troppe bici e motorette sul percorso del tram a Nizza: la multa sale a 135 euro

I conduttori del tram costretti ad azionare il freno di emergenza: nel 2014 una persona, caduta a seguito del repentino blocco, urtò con la testa e perse la vita

Tram a Nizza

E’ salata la multa per chi, circolando lungo il percorso del tram, a Nizza, mette a repentaglio l’incolumità dei viaggiatori dei mezzi pubblici: 135 euro.

Ciclisti e motociclisti lo sanno benissimo, cartelli di divieto di circolazione ve ne sono dappertutto, ma la parola d’ordine, scritta in nizzardo, pare essere “M’en bati, Sieu Nissart”.

Il fatto è che le imprudenze commesse da chi è a bordo di una due ruote, a motore o a pedali fa lo stesso, rischiano di mettere a repentaglio la stessa vita dei passeggeri dei tram.

I conduttori del tramway nizzardo, infatti, in presenza di un veicolo sulla strada ferrata non hanno altra scelta che azionare il freno di emergenza che provoca un arresto immediato con ripercussioni sui passeggeri. Nel 2014 una persona, caduta a seguito del repentino blocco, urtò con la testa su una sbarra e perse la vita.

Bus e tram nizzardi registrano, relativamente al tasso di incidenti,  una media che è inferiore alla percentuale nazionale: 0,43 ogni 10mila Km percorsi contro lo 0,67 di tutta la Francia.

Il tram in media è coinvolto in un incidente ogni 30mila chilometri. Ma si può, anzi si deve ancora di più migliorare la media: di qui una crescita nei controlli e nelle sanzioni, affidata alla polizia.

L’esordio, fra un anno, della Ligne 2 dovrebbe accrescere la sicurezza: nei 3,2 chilometri che il tram percorrerà in galleria, il rischio di incontrare sul proprio percorso biciclette o motorette è escluso.

Ma adesso occorre correre ai ripari, soprattutto lungo Avenue Malausséna e Avenue Jean Médecin luoghi nei quali la proposta  “tram più bici per migliorare l’ambiente ” è stata male interpretata da molte persone.

Ci penseranno le multe comminate dalla Police Municipale a riportare tanti alla ragione.

Beppe Tassone