/ Altre notizie

Altre notizie | 16 settembre 2017, 18:00

Il Centre du Patrimoine trasferito nei locali ristrutturati dell’Ancien Sénat nel Vieux Nice

Il Sovrano Senato di Nizza venne istituito nel 1614: una corte con competenze riguardanti il diritto civile e penale

Ancien Sénat nel Vieux Nice

Ancien Sénat nel Vieux Nice

Nel Vieux Nice, al fondo di Cours Saleya, in Rue Jules Gilly 14 vi è la nuova sede del  Centre du Patrimoine fino ad ora situata nella vicina Place Gautier.

La nuova sede è ospitata nei locali che un tempo erano il Sénat della Contea e che sono stati sottoposti ad un intervento di ristrutturazione per un importo di 263mila euro che hanno restituito alla città una porzione di fabbricato perfettamente fruibile.

Si tratta di una parte dell’antico palazzo del Senato di Nizza, una delle tante tracce di una storia di una città che è passata dalla colonia greca alla liberazione dalla dipendenza feudale della Provenza fino alla sottomissione, liberamente scelta, alla casa Savoia.

Ed è proprio grazie alla resistenza all’assedio francese del 1543 ed alla fedeltà dimostrata che la Nizza nel 1546 domanda la creazione di una propria giurisdizione, il Senato. E infatti nei decenni seguenti per riconoscenza, la città è dotata di istituzioni rappresentative quali il Consulat de la Mer (tipo il Tribunale del Commercio: Nizza è, con Villefranche l’unico sbocco al mare), una Stamperia, l’Università.

Il Sovrano Senato di Nizza è istituito nel 1614 sul modello di quelli di Chambéry e Torino, una corte con competenze riguardanti diritto civile e penale, conoscenza in ultimo appello degli affari giudicati in primo appello la sorveglianza dei culti, il controllo delle frontiere francesi e monegasche, la polizia sanitaria, l’ispezione delle corporazioni dei mestieri.

La creazione del diritto grazie alla giurisprudenza delle sue decisioni fa del Senato una “sorta di legislatore delegato” sul piano locale, che andava da Barcelonnette fino a borghi nell’entroterra di Albenga e Savona.

La Corte contava da 6 a 12 senatori e un ministero pubblico e la sua sovranità mise a disposizione dei nizzardi una giustizia prestigiosa ed efficace, comprensiva di un ufficio di assistenza giudiziaria ai poveri.

Il Senato di Nizza ebbe fama di essere particolarmente imparziale, anche perché i membri non erano nizzardi, ma piemontesi di nomina regia ed estranei alle “querelles” locali, cosa importante in un periodo in cui in Francia queste cariche venivano comprate.

Alla fine del ‘600 verrà aggiunta una cappella nel lato est (ora Confrérie de la Très-Sainte -Trinité), proprio per i senatori che potevano raggiungerla attraverso una galleria comunicante con la sala delle udienze, e nella quale, per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, i senatori tutti insieme si recavano per la messa e il Veni Creator.

Il Senato verrà soppresso nel 1796, per riprendere la sua attività nel 1814 e dal 1848 corrisponderà ad una delle due camere legislative create con lo Statuto Albertino. Per evitare confusioni quindi le corti di giustizia, una volta chiamate Senato, diventeranno le corti d’appello.

L’adesione alla Francia nel 1860 segna la fine definitiva dell’antica istituzione nizzarda, il palazzo viene venduto a L’Oeuvre de la Bouchée de pain et de l’asile de nuit.

Nell’ultimo dopoguerra il palazzo passa al Comune, riprendendo la funzione di ricovero notturno femminile: Accueil de nuit abbé Royal.

Ora tra le pietre restaurate dei locali delle medievali Gabelle si trova un ufficio del Centre du Patrimoine che può fornire dépliant e informazioni ai turisti ed agli interessati alla storia di Nizza, in attesa che anche il resto del palazzo, che ha subito diversi interventi nel tempo, tra cui quelli pesanti del 1951 per adeguare l’accoglienza con refettorio, docce ecc., e che ora è stato attribuito alla Direction du Patrimoine recuperi anche la facciata: un ricovero notturno non può e non deve avere un aspetto esteticamente e storicamente valido?    

Renato Sala

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A SETTEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium