Non l’hanno proprio presa bene e hanno reagito con un comunicato stampa sottoscritto da tutti e cinque. L’intervista della sottoprefetto Gwenaëlle Chapuis, rilasciata a Nice Matin, della quale Montecarlonews ha dato ieri conto (clicca qui) con la quale la funzionaria annunciava il ricorso al Tribunale Amministrativo di Nizza nei confronti dell’ordinanza di divieto al transito per i “poids lourd” lungo la Dipartimentale della Valle Roya, ha provocato l’intervento congiunto dei cinque primi cittadini dei comuni della vallata.
Un comunicato piccato ed anche risentito, anche per il metodo utilizzato, quello dell’intervista apparsa su un giornale, forse non troppo il linea con le paludate consuetudini dell’alta burocrazia francese.
La conclusione della sotto prefetto “l’ordinanza sarà deferita al Tribunale Amministrativo che l’annullerà” è stata contestata dal primi cittadini di Breil, La Brigue, Saorge, Tende e Fontan che fanno notare come nemmeno la prima ordinanza, quella dello scorso gennaio, sia stata annullata, ma solo sospesa perché non sottoscritta da tutti i sindaci i cui comuni sono percorsi dalla strada.
I sindaci si affidano , essi stessi, con fiducia al “giudice amministrativo perché si pronunci, in un primo tempo, sulla sospensione o meno dell’ordinanza, E più tardi nel merito”.
Ma non arretrano nemmeno di un centimetro, soprattutto quando affrontano il tema dell’inquinamento.
Il succo del comunicato in queste frasi:”Noi che viviamo nella vallata, noi sappiamo di cosa stiamo parlando. La nostra preoccupazione è quella di assicurare la sicurezza dei nostri concittadini, delle costruzioni, dello sviluppo del turismo e globalmente di avere una buona qualità della vita. E questo passa, a nostro avviso, attraverso la limitazione del peso dei TIR. Leggere che è la sicurezza di questi camion che occorre assicurare, genera in noi incomprensione”.
Nelle prossime settimane il Tribunale Amministrativo si pronuncerà sulla sospensione anche di questa ordinanza, prima di entrare, con i tempi della giustizia francese, nel merito del provvedimento.
Lo farà per la seconda volta: la prima aveva sospeso la precedente ordinanza esclusivamente perché non sottoscritta da tutti e cinque i sindaci, l’esito della pronuncia sulla sospensiva, questa volta, non appare assolutamente certo.