Altre notizie - 15 febbraio 2018, 18:00

Si chiama Kompaï è un badante-robot che assiste gli anziani

Iniziata la sua sperimentazione a Nizza, aiuta l’anziano, lo accompagna, gli ricorda di assumere i farmaci e dà, se necessario, l’allarme

Kompaï, il bdante-robot

E’ destinato a diventare un amico della persona anziana, a stargli a fianco, a occupare il suo tempo, ma anche a dare l’allarme qualora riscontri qualche anomalia comportamentale.

Il suo nome è Kompaï, non si tratta di un badante dal nome esotico,  nella lingua basca, significa “compagno”, anzi, per dirla in francese “compagnon”.

E’ alto un metro e quaranta, pesa quaranta chili: è un robot intelligente. E’ iniziata la sua sperimentazione a Nizza all’EHPAD des Anciens-Combattants, una casa di riposo che si trova in Rue des Orangers.

Compito di Kompaï è quello di occuparsi degli anziani che gli vengono affidati, di stimolarli, di giocare con loro, ma anche di ricordare che è l’ora della medicina, dell’idratazione o della passeggiata. E' in grado di proporre canzoni anche un poco "datate", di proiettare sul suo schermo dei film ed immagazzina i dati relativi alle rilevazioni dell'anziano così da rivelarsi un ottimo interlocutore per i medici, l'équipe sociale e i famigliari. Non  sostituisce, in alcuna maniera, il personale, non é stato creato, assicurano, per "rubare" posti di lavoro, ma per essere un supporto in più per il funzionamento ottimale della struttura.

E’ il frutto di una collaborazione tra 27 Delvalle, il quartier generale della salute connessa a Nizza, e il gruppo  Berger-Levrault leader informatico del settore socio medicale in Francia.

Il robot è dotato di ruote e quindi si muove ed è in grado di accompagnare l’anziano nei suoi movimenti e la sua intelligenza è molto sviluppata al punto da “abituarsi” all’ambiente. Insomma, non fosse per le luci e lo schermo, potrebbe sembrare in tutto e per tutto un badante, forse un po’ più piccolo di statura.

Kompaï è anche programmato per dare l’allarme: se percepisce un’anomalia nel comportamento dell’anziano, se lo stesso è a terra o il suo comportamento non rientra in determinati parametri, si mette in contatto con un corrispondente, questa volta “umano”, dando l’allarme.

E’ eccezionale la capacità di Kompaï di adattarsi alla velocità del “suo” anziano e quindi di accompagnarlo in tutto e per tutto. Forse non è ancora in grado di raccoglierne le confidenze e di farne a sua volta, e questo è il suo limite e la differenza con gli esseri umani, ma per il resto è in grado di aiutare l’équipe che assiste gli anziani: Kompaï, infatti, possiede un’intelligenza così “fine” da essere in grado di adattarsi ai luoghi ove si trova e quindi di adattarsi ai bisogni ed ai comportamenti delle persone ospiti della struttura.

La sperimentazione è iniziata: in Rue des Orangers a Nizza il futuro è già cominciato.       

Beppe Tassone