L’emozione prende alla gola: cinquantamila persone assiepate attorno al porto di Nizza comprendono che la festa del porto è giunta ad uno snodo importante.
Il momento decisivo, quello nel quale il passato e il futuro si uniscono, creano un legame, stringono un patto che diviene indissolubile.
Il ricordo di 86 vittime, della maledetta sera del 14 luglio 2016 e i fuochi del 9 giugno 2018, i primi dopo “quella volta”.
C’è tanta gente, l’albero della vita è un simbolo forte, importante, sicuramente emblematico. Ma il momento decisivo è quando i fuochi divengono realtà, quando il cielo si tinge e il ricordo di 86 persone diventa palpabile.
Guardavano il cielo, quella sera, per divertirsi e si sono “ritrovati in cielo”, è il pensiero ricorrente, mentre i fuochi d’artificio illuminano il porto di Nizza.
E’ anche la dimostrazione che la vita sa vincere le proprie battaglie che dalle radici del passato nasce l’albero del futuro.
Nizza ha superato la prova, col cuore gonfio, ma con la determinazione di chi non dimentica, ma sa perpetuare il ricordo aprendosi al futuro.