Chi a Nizza passeggia sulla splendida Promenade du Paillon in mezzo a fiori e alberi che provengono dai vari continenti, incontra un angolo dedicato ai garofani, les oeillets de Nice, (garofani à calice fendu tipici della zona) per la verità poco curati e rinsecchiti (eppure un cartello proibisce di coglierli!).
Anche i fiori possono entrare a far parte della storia umana, non solo metaforicamente come Rivoluzione dei garofani o Partito del garofano.
E infatti fino alla fine degli anni sessanta del secolo scorso sulle colline nizzarde si era di fronte alla più grande regione di floricultura del mondo con migliaia di famiglie impegnate, serre e relativi mercati specializzati.
Poi la cosiddetta vocazione turistica e immobiliare ha cancellato questa attività tradizionale e ha fatto scomparire tutta una cultura di coltivazione e diffusione dei garofani di Nizza.
Ma qualche traccia persiste: se si risale la Madeleine, si trova a destra un cartello Camin deï garofle- Chemin des oeillets, si passa sotto archi della ferrovia e si risale una scalinata a tornanti tra erbacce e vegetazione spontanea, che però spesso nasconde casette, ville e qualche complesso residenziale di lusso.
Fino a poco tempo fa, dice la gente del posto, si potevano vedere ancora resti di serre, ormai quasi del tutto scomparse sotto qualche ruspa.
D’altra parte il clima è più fresco e la vista sulla baia semplicemente mozzafiato.
Si può poi scendere attraverso il Parco Dipartimentale (dedicato a H. D'Estiennes d'Orves, un eroe bretone della Resistenza), un’area di bosco tradizionale ora curata e messa a disposizione dei cittadini (compreso una fontanella ...tanto desiderata): nessun rumore della città, angoli per picnic e giochi, profumi mediterranei, ombre ristoratrici e una presenza significativa di ulivi i cui frutti vengono raccolti in autunno da un' associazione di portatori di handicap per produrre un ottimo olio.
Una sosta sotto un ulivo millenario aiuta poi la meditazione sulle umane superbe insensatezze.