L’inizio di Cristiano Ronaldo ha dato alti, bassi e tanti spunti a chi dovrebbe occuparsene: non ha fatto gol, ma ha creato. Non ha fatto la solita esultanza, ma ha sorriso. Chiaro: i 6 punti della Juve nelle prime due partite allo Stadium hanno dato la linfa che ci voleva alla squadra bianconera. Però Cristiano resta fuori dai primi tabellini, se non per la presenza. E qualcuno sugli spalti ha iniziato addirittura a sbuffare.
La domanda più pertinente è anche la più semplice: ma perché? Perché qualcuno dovrebbe prendersi la briga di criticare uno dei migliori giocatori al mondo per due match in cui non ha sfigurato e nemmeno segnato? Ecco: misteri della fede, tutta italiana. Perché dimenticare che Cristiano abbia fatto 311 gol segnati nelle ultime 292 partite di campionato vuol dire essere ciechi, e non miopi. In ogni caso, negli ultimi nove anni, Ronaldo s’è preso tutti gli scettri possibili, corone incluse. Tutti i riscontri medici raccontano poi un’altra storia rispetto alla realtà: CR7 ha il fisico e l’attitudine da 23enne, e non dal 33enne che si ritrova ad essere per motivi di carta d’identità. Ecco: ad avercene, di giocatori così.
Forse i primi dubbi però arrivano proprio da lì: negli ultimi due campionati, Ronaldo ha vissuto la peggiore media realizzativa della sua carriera in Spagna: “solo” 0,86 gol a partita, nel 2017/2018 aveva però messo 26 gol con 27 presenze. No, niente male. Ma c’è stato il minimo in carriera in rigori, e pure qualche errore di troppo in campionato. Che in Italia potrà pagare caro. Il motivo? Le difese sono più strette, le maglie più difficili da aggirare. CR7 ha l’ambizione di fare il capocannoniere, ma la Juve ha obiettivi ben diversi con lui e grazie a lui. La speranza dei tifosi è infatti quella di vederlo sorridere principalmente in Europa. Perché è lì che serve la svolta.
Fino alla fine. Non è un motto che vale soltanto per le partite: ma sarà utile anche in futuro se si dovesse aspettare Ronaldo un po’ più del previsto. Del resto, CR7 è sempre lì. E sempre lì resterà. In attacco può e deve fare la differenza, a partire dal campionato per poi approdare in ben più prestigiosi lidi. Sarà una sfida all’ultimo gol, quella per il capocannoniere. Ma sarà ancor più bello vederne così tanti. Cioè: si spera…