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Altre notizie | 25 aprile 2020, 19:00

Sì alla vendita dei mughetti il 1° maggio, con delle regole

In qualche maniera viene rispettata la tradizione, tanto cara ai francesi, di acquistare un mughetto il giorno della festa dei lavoratori

Mazzi di fiori con mughetti, lo scorso anno in Cours Saleya

Mazzi di fiori con mughetti, lo scorso anno in Cours Saleya

Si avvicina il 1° maggio: in Francia è una data simbolo, non solo perché è la festa dei lavoratori, ma anche per la tradizione della vendita dei mughetti.

Dappertutto, da sempre, s’incontravano persone che, con banchetti anche improvvisati, vendevano mughetti, proponendoli ai passant spesso accompagnati con una rosellina.

Quest’anno sarà diverso, ma, in ogni caso, nelle case i mughetti entreranno, anche se con modalità diverse da quelle cui siamo abituati.

Niente mughetti lungo i cigli delle strade, niente ragazzi ai crocicchi, questo è vietato.
Così come resteranno ancora chiusi i negozi dei fiorai e il mercato dei fiori. Saranno aperti, non il 1° maggio, ma nei giorni precedenti i supermercati e i negozi di alimentari che li potranno vendere e soprattutto i titolari dei negozi di fiori potranno recapitarli a casa.

Insomma una vittoria per i fiorai che vedono riconosciuto il loro diritti a svolgere l’attività tramite recapito a casa, cosa che a dire il vero qualcuno già svolgeva, ma sempre fidandosi delle interpretazioni estensive date alla norma.

Ora invece c’è nero su bianco da parte della Prefettura e, ad esempio, il comune di Nizza ha compitato un elenco della settantina di negozi di fiori presenti sul territorio che avranno il diritto ad andarsi a rifornire di mascherine e gel come gli altri negozianti.

In attesa del’11 maggio, dunque, parte, sia pure con dei limiti, l’attività dei fiorai.

Il 1° maggio acquistare da loro un mazzetto di mughetti sarà un doppio piacere: quello di ricordare la festa dei lavoratori e dare una mano alla ripresa di una categoria di negozianti tanto cara alla Costa Azzurra. 


Beppe Tassone

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