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Altre notizie | 08 settembre 2020, 07:00

A Bellet è tutto pronto: si avvicina la vendemmia

Si prospetta un’ottima annata, s’inizierà con i bianchi per proseguire poi con i rossi. Il vino di Bellet, ormai, si gusta in tutto il mondo, ma le colline nelle quale si produce sono solo quelle che fanno da contorno a Nizza e alla sua baia

Bellet, foto di Patrizia Gallo

Bellet, foto di Patrizia Gallo

La prossima settimana, a Bellet, sulle colline che contornano Nizza nelle cui vigne si produce un vino sempre più ricercato, dovrebbe iniziare la vendemmia.

Lo si deciderà, come sempre, all’ultimo momento, sulla base delle analisi che vengono compite ogni due o tre giorni per determinare la maturazione, il tasso di zucchero e l’acidità delle uve.

Siamo ormai in rotta di arrivo, con qualche ritardo a causa delle piogge che non ci sono state nel mese di luglio che hanno tardato la maturazione, ma la qualità del vino, assicurano a Bellet, nei vari “domaines”, si annuncia ottima.

La maturazione, al momento, è eterogenea e avanza molto lentamente, un ottimo segnale per la qualità dei vini che, la vendemmia 2021, assicurerà.

Così il 2021 della Costa Azzurra, forse, potrà essere ricordato on solo per le sue tante negatività, ma anche per un buon vino col quale brindare quando…tutto sarà finito.

La vendemmia, come al solito, inizierà con i bianchi: un lavoro duro e delicato che procederà fino a metà ottobre quando anche l’ultimo grappolo di rosso avrà lasciato la vite che lo ha generato. Un lavoro quasi da cesellatore: i grappoli, sottolineano i vignerons, devono rimanere integri per poi esprimere il meglio di sé.

Sono state recuperate antiche tradizioni e soprattutto si procede in modo molto pacato: grappolo dopo grappolo, il prodotto è troppo prezioso per essere danneggiato nel passaggio decisivo, quello della raccolta. Così i vendangeurs eliminano fin dalla raccolta i grappoli danneggiati: solo il meglio deve proseguire il suo percorso.

Il valore raggiunto dai vini di Bellet impone questi comportamenti.
Il livello dei vini, quest’anno, dovrebbe essere notevole: i vignerons guardano il cielo e sperano in giornate serene e in notti fresche con la grandine che se ne stia ben lontana.

Poi, finite le operazioni, a fine ottobre, dopo la pressatura, l’esito di tanto lavoro si trasformerà in “dolce nettare” e si conoscerà il costo di una singola bottiglia.

Il vino di Bellet, ormai, si gusta in tutto il mondo, ma le colline nelle quale si produce sono solo quelle che fanno da contorno a Nizza e alla sua baia.   



Beppe Tassone

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