La partita Nizza intende giocarla sul serio ed al riconoscimento di “Capitale Europea della cultura” nel 2028 ci tiene davvero.
Se ancora vi fossero dubbi sul fatto che le anticipazioni di Christian Estrosi, delle quali Montecarlonews aveva dato conto il 7 maggio scorso, potessero essere delle boutades, adesso si ha la certezza che invece a questo titolo la città ci tiene davvero.
Lo ha sancito il Consiglio Municipale di ieri che ha dato il via all’operazione: “Nice Capitale Européenne de la Culture”.
Christian Estrosi ha parlato di “sfida importante” per una città dall'antico prestigio culturale che, per la qualità del suo patrimonio, del suo ambiente, del numero delle sue strutture, ha pieno diritto non solo a partecipare alla sfida, ma anche di vedersi riconosciuto il titolo.
La candidatura risponde pienamente all’obiettivo dell’Unione Europea, quello di individuare una città che vuole fare della cultura uno strumento essenziale del suo equilibrio economico, sociale e umano.
Il fatto che questo strumento assicuri forti vantaggi economici e turistici, ha sottolineato Estrosi, “è un fatto accessorio, me ne rallegro, ma non incide sulla dimensione umana della cultura”.
Come affronterà Nizza questa sfida?
Potenziando strutture, teatri, opera, musei, con un investimento di oltre 100 milioni di euro. Mobilitando e sostenendo gli sforzi degli artisti e degli studiosi del territorio e cercando di ottenere il sostegno di quanti si riconosceranno nel progetto, in tutta Europa.
A tal proposito è stato predisposto un calendario in tre fasi:
- Prima tappa, entro la fine del 2021, con la formazione del team che si occuperà della candidatura e che ruoterà attorno a una personalità nazionale e internazionale del mondo della cultura: l'ex Ministro della Cultura, Jean-Jacques Aillagon;
- Seconda tappa, nel 2022, la predisposizione del dossier e la trasmissione al governo, che dovrà decidere tra Nizza e altre cinque località (Rouen, Clermont-Ferrand, Bourges, Reims, Saint-Denis);
- Terza fase, la scelta del governo, che avverrà nel 2023;
Se la città di Nizza sarà selezionata avrà poi cinque anni per prepararsi all’evento.
Secondo quanti emerso in Consiglio Municipale l’impegno della città sarà sobrio: nessuna nuova struttura spettacolare e costosa, ma la ristrutturazione e riutilizzo dell'esistente, in modo intelligente e armonico con il nostro tempo.
Secondo Christian Estrosi: “La candidatura deve sostenere la dimensione europea di Nizza, che non si basa solo sul suo patrimonio, ispirato a tutte le culture europee. Risiede anche nella diversità di opinioni, origini e sensibilità di chi la città ha accolto, da Henri Negresco il rumeno a Elton John l'inglese, da Cechov il russo a Maeterlinck il belga, da Paganini l'italiano, a Nietzsche il tedesco e tanti altri. Nizza è una città pienamente europea, dobbiamo cogliere l'occasione per riaffermarlo.
Questa è la nuova sfida che propongo di affrontare, una sfida che ci spinge oltre i nostri limiti, ma proprio per questo è stimolante per i nostri punti di forza, le nostre idee, per i nostri imprenditori, per i nostri creatori, per tutti noi, proprio per questo può riunirci e farci avanzare come uomini e donne liberi, audaci e forti, su questo piccolo pezzo d'Europa che amiamo così tanto”.