Qualcosa come 4.319 veicoli venduti nel 2020, di cui 3.758 automobili, 561 mezzi commerciali, 1332 auto ibride e full electric e 2.202 usate. Sono solo alcuni dei numeri che riassumono il 2020 di Authos, marchio ormai storico nella vendita di veicoli Ford a Torino (e non solo), che però ha deciso di ampliare la forma di analisi della propria attività, abbinando ai numeri "commerciali" anche quelli del Bilancio Sociale. A completare le cifre di quanto fatto in mesi così complicati, contribuiscono anche le 1.284 auto vendute in modalità smart, mentre i ricambi venduti sono stati 127.352, per 15.630 tipologie. Le ore di lavoro in officina sono state 96.681, i noleggi a breve termine 2.725, il tutto realizzato da 148 dipendenti e 91 collaboratori. Un risultato ottenuto tra la sede storica di Moncalieri, quella di Torino e quelle di Ciriè, Villar Dora con l'attività dello smart lab che si trova a Grugliasco presso il centro commerciale Le Gru.
"Abbiamo voluto affiancare uno scopo no-profit, a livello di rispetto dell'ambiente, di inclusività e rapporti con dipendenti e collaboratori, a quello che è il normale percorso profit di un'azienda, soprattutto in un periodo non facile come quello contraddistinto dal Covid - spiega Francesco Di Ciommo, presidente e ceo di Authos -. Oltre ai conti, i costi, i guadagni, bisogna costruire un capitale umano e una prospettiva di sviluppo, restituendo qualcosa al territorio in cui si opera, in chiave proprio di impatto sociale. Abbiamo raccolto una sfida, anche se non è obbligatorio stilare un bilancio sociale. Ma è un'attività che l'Europa consiglia. È un approccio e un modus operandi che a breve tutti prenderanno in considerazione, anche dal punto di vista del mondo del credito. Ma non basta teorizzare le cose: servono impegno e fatica per mappare tutte le attività di un'azienda e il loro impatto sul territorio".
Buoni risultati, nonostante la crisi Covid
Nonostante l’anno 2020 sia stato fortemente caratterizzato dalle restrizioni dovute alla crisi sanitaria di Covid-19, i volumi di vendita si sono mantenuti su livelli buoni, a testimonianza della competitività e della passione che da sempre caratterizza l'operato di Authos. Questo risultato è stato reso possibile anche dalla capacità da parte dell'azienda di guardare avanti. "Ci siamo distinti con successo dall’impostazione tradizionale adottata dalle altre realtà attive nel nostro segmento. Il mercato ha subito l'impatto del Covid e gli incentivi aiutano, anche se non si è ancora ai livelli precedenti. Anche per questo è importante innovare e innovarsi, soprattutto per quanto riguarda le nuove motorizzazioni. Un settore in cui bisogna educare anche il cliente, non basta vendere un'auto elettrica e basta".
Un futuro tutto "in digitale"
Nel 2020 i risultati in termini di fatturato (quasi 139 milioni di euro) e veicoli venduti si sono attestati "su livelli soddisfacenti, tenendo conto delle limitazioni imposte alle attività commerciali – e in particolare a quelle del settore automotive – per contrastare la diffusione della pandemia di Covid-19. Le innovazioni che abbiamo introdotto nella metodologia di vendita, tra cui la possibilità di concludere contratti interamente online senza dover incontrare fisicamente i clienti, ci hanno permesso di essere operativi anche durante i periodi di lockdown. Durante la pandemia, infatti, abbiamo continuato a gestire tutte le nostre attività, salvaguardando le nostre risorse, i clienti, e i rivenditori", dicono da Authos.
Nel corso del 2021 l'obiettivo dell'azienda è quello di effettuare altri investimenti e di introdurre ulteriori innovazioni, nonché di sviluppare l’offerta dedicata alla mobilità elettrica, in linea con gli obiettivi di Ford, che ha recentemente annunciato un maggiore impegno dedicato ai veicoli elettrici con lo stanziamento di più di 22 miliardi di dollari. "Il futuro? Sarà nelle vendite online e digitali - sottolinea Di Ciommo - perché il mercato si sta evolvendo, la domanda è molto forte e bisogna essere bravi a farsi trovare pronti. Un cammino che noi, come azienda, abbiamo però cominciato in tempi non sospetti, ovvero a partire dal 2014. Con cellulare e firma digitale, siamo riusciti a evitare l'impatto del Covid sulle nostre attività".
Attenzione ai dipendenti e all'inclusione
Ma il Bilancio sociale di Authos racconta anche altro, che va oltre la semplice attività di vendita di vetture. Nel corso degli ultimi mesi, infatti, sono state molte le iniziative dal forte impatto umano e sociale. "Ci va coraggio a intraprendere una strada differente, ma siamo riusciti a farlo - prosegue Di Ciommo -. In piena pandemia ho investito 80mila euro per regalare a tutti i dipendenti un'assicurazione sulla vita e infortuni gravi per loro e per la famiglia, dando un risparmio di circa 1500 euro per ciascuno di loro: è stato un impulso per dare un segnale concreto e positivo. Aiuta il lavoratore a sentire appartenenza verso l'azienda. Ma in orario di lavoro hanno potuto fare anche corsi di inglese e formazione digitale e social. Abbiamo anche collaborato con Piazza dei Mestieri, sempre sul fronte digitale".
"In collaborazione con l'associazione A.I.R. Down, ci sarà invece un percorso di inserimento lavorativo reale di ragazzi portatori della sindrome di Down - conclude Di Ciommo -. Vogliamo un'inclusività reale, senza ghettizzarli, ma inserendo alcuni ragazzi in diversi settori, dal back office al magazzino, fino al controllo di gestione, superando limiti e paure. Ed è al tempo stesso uno stimolo anche per i nostri manager, che devono gestire situazioni diverse, complesse e non prevedibili".