L’Athanée di Nizza, il luogo del commiato che ospita le camere mortuarie, è continua meta di persone che si recano a rendere omaggio alla pasionaria verde, l’italo francese Teresa Maffeis, stroncata da un malore nei giorni scorsi.
Una camera mortuaria, attraverso decine di oggetti e di ricordi, si è trasformata in una sorta di museo che ripropone la vita, le passioni, le sensibilità di una donna che ha attraversato, con le sue battaglie sociali, Nizza, il Sud Est francese e la Riviera di Ponente questi difficili anni.
La sua presenza, vestita di verde, il colore che la contraddistingueva, era “normale” quando si trattava di difendere i diritti umani, i più deboli, gli ultimi e gli indifesi di un mondo sempre più distante dal suo modo di affrontare la vita e di misurarsi con gli altri.
Settantadue anni, era presente a Menton come a Ventimiglia, a Nizza come nel resto della Costa Azzurra ogni qual volta era necessario ricordare che esiste anche una strada diversa, che l’umanità non è un optional, che aiutare il prossimo e difenderlo in maniera anche decisa è un dovere prima che un diritto.
Oggi è stata l’ANPI della Costa Azzurra a renderle omaggio e, ad ogni visita, la camera ardente si riempie di omaggi, di ricordi, di “spezzoni” di una vita dedicata al prossimo.
Le visite continueranno fino a venerdì quando la salma verrà cremata prima di essere trasferita in Italia, a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo.
Le fotografie scattate all'Athanée di Nizza sono di Patrizia Gallo.