Altre notizie - 09 febbraio 2022, 07:00

Il mercato azionario degli USA ha reso più del doppio rispetto al 2019: ecco perché

Le azioni Nasdaq stanno andando benissimo e hanno fatto un balzo in avanti rispetto al 2020. Ma quali sono stati i fattori decisivi: la risposta alla domanda, e a tante altre, in questo articolo

In piena pandemia le borse sono andate perfino meglio rispetto all’epoca pre-Covid. No, non siamo in Italia e neppure in Europa. Per assistere a questo scenario dobbiamo sbarcare negli Stati Uniti.

Qui l’economia è totalmente diversa rispetto, ad esempio, a quella italiana. Ma se le analisi le faremo nei vari paragrafi per ora c’è da dire che chi ha investito nelle azioni in USA ha fatto benissimo.

Le azioni Nasdaq stanno andando benissimo e hanno fatto un balzo in avanti rispetto al 2020. Ma quali sono stati i fattori decisivi?

Corposi aiuti di stato
La borsa americana lo ha dimostrato. Gestire una pandemia seguendo una linea chiara vuol dire creare nuove opportunità che, magari, prima non c’erano. Basti pensare ad esempio che nel 2020 i morti per Covid-19 negli Stati Uniti erano migliaia al giorno, ben più di quelli italiani, anche rapportati alla popolazione.

Ma come è potuto succedere? Al netto delle specificità, i motivi sono due. Partiamo da ciò che hanno fatto i due governi, Trump e Biden. Al di là del colore politico, infatti, i sussidi del governo in generale sono stati molto più incisivi rispetto a quelli italiani, tanto che non appena hanno avuto un minimo di libertà in più gli americani si sono spinti nel loro shopping sfrenato.

Tanto è vero che il rimbalzo del prodotto interno lordo potrebbe essere perfino a due cifre. Immettere soldi veri sul mercato ha fatto sì che, comunque, l’economia si riprendesse il prima possibile e, quindi, spingendo di riflesso anche il mercato azionario.

Economia flessibile
Il secondo motivo è da ricercarsi nella tipologia di economia che c’è negli Stati Uniti. Qui, infatti, a differenza dell’Italia, praticamente nessuno ha il posto fisso e cambiare lavoro/azienda è quasi la normalità.

Chi ha perso il lavoro e ha le competenze giuste si è subito ricollocato o, comunque, non faticherà a farlo se lo vorrà. Inoltre, secondo alcuni specialisti, anche Pfizer ha fatto la sua parte.

Nel senso che i soldi ricevuti dal colosso farmaceutico praticamente da tutto il mondo hanno avuto una ripercussione anche sui titoli azionari. Si è pensato che se il vaccino è prodotto in America, ovviamente è qui che la ripresa partirà per prima.

E, secondo alcuni maligni, anche la guerra con AstraZeneca sarebbe dovuta a questo. La risposta probabilmente non l’avremo mai. Però adesso è il momento di rispondere a una domanda: durerà?

Durerà?
Titolo del paragrafo più emblematico di questo è davvero difficile da trovare. Nel senso che il mercato azionario, essendo di per sé volubile, rende molto complicata qualsiasi previsione.

Oltretutto, gli esperti ‘seri’ più che lanciare la tendenza non possono fare perché nessuno si prenderà il rischio di offrire certezze quando poi non ce ne sono.

Certo, se ci si dovesse basare solo su queste settimane, allora è tutto chiaro: la tendenza è al rialzo. Però chi mastica borsa da un po’ sa benissimo che a un certo punto arriverà la discesa perché la tendenza a salire in maniera repentina e inesorabile non c’è. 

In ogni caso, però, salvo cataclismi, nel breve periodo la tendenza dovrebbe essere quella del rialzo. Magari meno intenso, meno crescente, meno poderoso di quello dei giorni scorsi.