Nizza - 07 agosto 2022, 19:00

A Nizza la lotta ai rumori si fa concreta (Foto)

Un dispositivo di rilevazione dei suoni e delle immagini è stato installato in Avenue Felix Faure mentre una decina di “pannelli educativi” posizionati in città

Avenue Felix Faure a Nizza

I cartelli che sono stati posizionati di fronte al Licée Masséna di Nizza (a lato della Promenade du Paillon) lasciano poco spazio all’immaginazione: “Sperimentazione radar sonoro. Rilevazione del suono e dell’immagine”, segue il sito per ottenere il trattamento sui dati personali.

Si tratta della pratica attuazione dell’accordo quadro fra la città di Nizza e lo Stato per il controllo del livello sonoro dei veicoli in circolazione mediante un radar acustico sperimentale.



Dopo il sì definitivo espresso dal Consiglio della Métropole Nice Côte d'Azur lo scorso anno che ha approvato la convenzione, ora si è passati all'azione.

Da 10 anni Nizza e la Métropole sono impegnate nella lotta al rumore, che ha un impatto diretto sulla qualità della vita e sulla salute dei cittadini: sono state le prima, in Francia, a mettere in atto, nel 2010, un Piano di prevenzione del rumore ambientale.  La città è dotata di 45 sensori e di un Osservatorio del rumore che ha ottenuto riconoscimenti come il Silver Decibel nel 2016 e il Gold Decibel nel 2019.



Per andare ancora oltre nella lotta all'inquinamento acustico, prima causa di disturbi psicologici e del sonno, la Métropole Nice Côte d'Azur ha sottoscritto un accordo quadro di 24 mesi che consentirà di testare un sistema automatizzato di controllo dei livelli sonori dei veicoli in circolazione.
La città metropolitana si è offerta volontaria per partecipare a questo esperimento nazionale come altri cinque enti locali: Bron, Parigi, Rueil-Malmaison e Villeneuve-Le-Roi.

Dopo i pannelli informativi sugli assi stradali, viene ora testato, in modo fittizio, senza sanzioni durante l'intero periodo di sperimentazione, un "vero" radar.

L’asse stradale selezionato a Nizza per testare il dispositivo è Avenue Felix Faure: al termine del periodo sperimentale lo Stato deciderà se approvare i dispositivi e implementare il numero dei comuni.

Per il momento non saranno comminate sanzioni, ma a regime superare i 90 decibel costerà 135 euro.


Beppe Tassone