Arriviamo a Limone Piemonte e poi, superando i tornanti della SS 20, saliamo ai Fortini. Partiamo da qui per raggiungere la valle Roya.
Dal Tenda non si può più. Al km 107 la strada è chiusa. I danni alla strada non si vedono più. Anas aveva ripristinato la circolazione in circa due mesi e mezzo. Lassù, invece, non si passa: la tempesta Alex del 2 e 3 ottobre del 2020 ha devastato completamente quella zona.
Fuori dal tunnel di Tenda c'è una frana enorme.
Le vicende della galleria e del superamento della frana attraverso un viadotto, già progettato e approvato, sono note ai più. Da lì per ora non si passa. E non si passerà per ancora chissà quanto. A giugno si attendeva l'avvio dei lavori del viadotto, sempre in capo a Edilmaco, l'azienda che sta facendo i lavori del tunnel e che si è occupata anche del progetto. Ma siamo ad agosto e si sta ancora discutendo sulla convocazione della conferenza intergovernativa Italia-Francia, la CIG.
La Francia ha avanzato tutta una serie di richieste di approfondimenti, soprattutto dal punto di vista geologico.
E così, per raggiungere la Valle Roya abbiamo affrontato la cosiddetta "Strada dei tornanti": decisamente non per tutti. Serve un'autorizzazione per percorrerla.
E ci sono notevoli limitazioni, giustificate proprio dalla conformazione del percorso.
Da qui è iniziato il nostro viaggio.
Siamo arrivati al cantiere del Tenda bis dal lato francese. Da qui si vede perfettamente la voragine all'uscita del tunnel
Poi siamo arrivati a Tenda
Da qui abbiamo proseguito verso Fontan, dove si sta montando il nuovo ponte
E infine a Breil sur Roya, dove è stata completamente ricostruita la strada del lungolago, andata distrutta. Qui abbiamo parlato anche con Nicola Ravani, chef di Le Biancheri.
Una curiosità: è ancora lì, colorato di recente per essere ancora più visibile, il maialino che tutti quelli che hanno percorso la valle Roya conoscono e ricordano, poco prima di San Dalmazzo di Tenda
Infine il ritorno a Limone, con un misto di ammirazione per i francesi e rabbia per la situazione delle infrastrutture del nostro territorio. Il Tenda è solo uno dei gravi problemi della Granda. Ma non l'unico. Ed è così da decenni.