Business - 11 aprile 2023, 07:00

Coltivare cannabis in Italia: tutte le informazioni

La coltivazione di cannabis in Italia è legale, a patto che vengano rispettati determinati limiti: tutto quello che c’è da sapere su questo argomento.

Coltivare cannabis in Italia: tutte le informazioni

Negli ultimi anni nel nostro Paese la coltivazione di cannabis ha subito una forte accelerazione. Ma di questo non c’è da sorprendersi: diversi studi scientifici nel campo della medicina naturale hanno evidenziato i benefici offerti da questa pianta che contiene cannabinoidi, elementi che si sono rivelati efficaci per il trattamento di diverse tipologie di disturbi. Ma cosa dice la legge in Italia in fatto di coltivazione?

La legge italiana

Secondo legge italiana, è possibile coltivare piante di cannabis senza conseguenze legali, a patto che si utilizzino semi certificati venduti regolarmente da commercianti autorizzati. Ciò vuol dire che bisogna acquistare i semi autofiorenti regolari.

La legge Italiana, quindi, riconosce come legale solo la c.d. cannabis light, ovvero la varietà di cannabis povera di sostanze psicotrope.

Questo vuol dire che per rispettare i limiti imposti dalla legge in fatto di coltivazione di cannabis è doveroso accertarsi che abbia concentrazioni di THC (tetraidrocannabinolo, il cannabinoide psicoattivo contenuto nella Marijuana) inferiori allo 0,6%.

La quasi totale assenza di THC, infatti, non annulla gli effetti benefici della cannabis sulla salute, ma solo quelli psicoattivi.

Per fare una sintesi: sì, è possibile piantare semi di cannabis autofiorenti ma accertandosi che siano regolari. Ciò vuol dire che se la cannabis supera i livelli di THC previsti dalla normativa si sta facendo qualcosa di illegale, e quindi si diventa perseguibili penalmente.

Come coltivare in modo legale

Per coltivare cannabis in modo legale è importante perciò acquistare semi solo ed esclusivamente da commercianti autorizzati. Al contempo, tali prodotti dovranno essere provvisti di codice di tracciabilità al fine di poter risalire alle loro origini.

Un suggerimento da tenere a mente, onde evitare di avere problemi, è quello di conservare sempre lo scontrino e la confezione originale dei semi acquistati per esibirlo in caso di controlli da parte delle autorità.

L’altra informazione che è importante sapere è quante piante di marijuana si possono avere nel nostro Paese. La Corte di Cassazione è intervenuta sul tema della coltivazione della canapa molte volte e, con la sentenza n. 6599 del 19 febbraio 2021, i giudici hanno escluso la rilevanza penale di una coltivazione che comprende undici piante di cannabis.

Ma con la successiva sentenza n. 20389 del 24 maggio 2021, è stata invece ammessa la coltivazione di dodici piante di marijuana coltivate in modo tradizionale, con tecniche rudimentali, senza interventi che potessero in qualche modo rafforzare la produzione.

È sempre bene specificare, però, che entrambe le pronunce di cui vi abbiamo parlato si sono riferite alla coltivazione di marijuana normale, ovvero con la possibilità che i derivati dalla coltivazione possano determinare degli effetti stupefacenti.

Per quanto riguarda la coltivazione di marijuana priva di THC o con livelli di THC talmente bassi da non poter sprigionare effetti psicoattivi, non ci sono limiti. Per questo motivo, la coltivazione di cannabis light in Italia può essere considerata un’attività pienamente regolare, a patto che venga effettuata con tutte le cautele e rispettando tutti i limiti imposti dalla legge del nostro Paese.