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Business | 22 giugno 2023, 07:00

Pesci e mammiferi nei mari d'Italia

Il Mar Mediterraneo prende il suo nome dalla parola latina “mediterraneus”, che tradotto vuol dire “in mezzo alle terre”

Pesci e mammiferi nei mari d'Italia

Il Mar Mediterraneo prende il suo nome dalla parola latina “mediterraneus”, che tradotto vuol dire “in mezzo alle terre”. Infatti: a nord bagna le coste dell’Europa Meridionale, e in particolare abbraccia l’Italia; a sud le coste africane e ad est le coste asiatiche.

Il collegamento con l’Oceano Atlantico è costituito dallo stretto di Gibilterra, mentre è collegato al Mar Rosso dal canale artificiale di Suez, che perciò rappresenta uno sbocco anche nell’Oceano Indiano.

La profondità media del Mar Mediterraneo è pari a circa 1500 metri, mentre il punto di massima profondità è situato nel Mar Ionio e corrisponde a 5270 metri.

Le penisole delle coste europee settentrionali sono quattro: la penisola italica, la penisola iberica, la penisola balcanica e la penisola anatolica. La penisola italica in particolare divide il Mar Mediterraneo in due zone: occidentale e orientale.

Il clima del Mar Mediterraneo è particolarmente favorevole: gli inverni sono piovosi ma miti, e le estati sono secche e più o meno calde a seconda della zona considerata. Le condizioni climatiche sono conseguenza delle catene montuose che, circondando il Mediterraneo, lo proteggono anche dai venti atlantici.

Alla scoperta della fauna mediterranea: pesci e mammiferi nei mari d’Italia

Il Mar Mediterraneo è uno dei luoghi sull’intero Pianeta a vantare un’incredibile biodiversità. Infatti, si contano oltre 17 mila specie. Vediamo nello specifico quali pesci e cetacei vivono nei nostri mari.

Le specie animali che popolano il Mar Mediterraneo sono migliaia. Inoltre, il 44% delle specie di pesci e il 25% dei mammiferi sono endemici: vuol dire che sono esclusivi del territorio e che cioè vivono solo nel Mar Mediterraneo. Sono endemici anche il 35% degli anfibi italiani, il 50% dei crostacei, il 6% degli squali e il 3% degli uccelli marini.

Nel bacino del Mar Mediterraneo si possono incontrare 57 specie di anfibi, 90 specie di rettili, 114 specie di mammiferi e 75 specie di insetti europei. In tutti i casi indicati si tratta del più alto numero del mondo.

Vediamo adesso quali specie popolano il Mar Mediterraneo, facendo una distinzione tra pesce azzurro, pesce bianco, cetacei (ovvero mammiferi marini) e altre specie che non rientrano in queste tre categorie.

Si usa il termine pesce azzurro per riferirsi ad alcune specie di pesci che si contraddistinguono da una colorazione dorsale tendente al blu (oppure al verde in alcuni casi) e da una colorazione ventrale argentea. Fanno parte di questa categoria le seguenti specie di pesci: Sardina, Alici, Cefalo (o Muggine), Sgombro, Aguglia, Alaccia, Sciabola (o Spatola), Suro (o Sugarello), Boga, Cicerello.

Parallelamente, si parla di pesce bianco per riferirsi a specie di pesci caratterizzati da una colorazione dorsale che tende al bianco. Fanno parte di questa categoria: il Sarago, il Dentice, L’Orata, la Spigola (o Branzino), il Pagello.

I cetacei sono dei mammiferi che si sono adattati completamente alla vita acquatica. Nel Mar Mediterraneo troviamo la Balenottera comune, il Capodoglio, lo Zifio, il Globicefalo, il Grampo, e alcune specie di delfini.

Nella categoria di pesci non classificabili che vivono nelle acque del Mar Mediterraneo troviamo: Sogliola, Passera, Razza, Rombo, Cernia, Mormora, Occhiata, Ricciola, Salpa, Scorfano, Lampuga, Gambero, Mazzancolle, Scampo, Canocchia (anche detta Pannocchia o Cicala di mare), Granceola, Aragosta, Ombrina, Triglia, Palamita, Tonno, Pesce Spada, Rana Pescatrice, Murena, Totano, Calamaro, Seppia, Polpo, Merluzzo (anche detto Nasello).

Difendere il Mar Mediterraneo dalle minacce alla biodiversità

Il Mar Mediterraneo è una regione ricca di biodiversità e per questo tanto preziosa quanto incredibilmente fragile. Pertanto, è nostro dovere fare di tutto per proteggere i nostri mari dalle più temibili minacce. Tra queste figurano in primis gli effetti del cambiamento climatico, l’inquinamento dovuto a plastiche e contaminanti chimici, la pesca, il bracconaggio e anche il turismo.

Per la difesa del prezioso ecosistema marino, vengono proposte a chiunque fosse interessato tantissime iniziative. Ad esempio, sull’Isola d’Elba è possibile proporsi come volontari per andare alla ricerca dei nidi di tartarughe marine. Per maggiori informazioni a proposito di questa interessante e nobile attività, consultare Giornale Social.

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