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Nizza | 22 giugno 2023, 07:00

Costa Azzurra: i turisti sono sempre più numerosi, che fare?

Esperti e imprenditori studiano misure per non uccidere la “gallina dalle uova d’oro”

Nizza, Pietonne e Avenue Médecin nei giorni scorsi

Nizza, Pietonne e Avenue Médecin nei giorni scorsi

Il turismo “tira” come non mai e la destagionalizzazione ha vinto la sfida: da aprile ad ottobre si registrano dei numeri eccezionali.

Nizza e la Costa Azzurra si trovano a vivere un momento d’oro, dopo le chiusure e le preoccupazioni negli anni “duri” della pandemia.

Un’imprenditoria attenda non si lascia sfuggire il momento propizio per interrogarsi sul futuro e chiedersi quale strada imboccare per assicurare una lunga e proficua vita alla gallina dalle uova d’oro.

 

In effetti sei mesi di tutto esaurito o quasi, con i centri cittadini ed i luoghi emblematici presi d’assalto, con i musei pieni e i ristoranti dalle lunghe file, con i centri che si stanno trasformando a causa dei tanti affitti stagionali che lo desertificano, qualche preoccupazione la innescano.

È forte il rischio che la clientela si stanchi delle resse, che l’offerta non sia più al top, che il “surtourisme” induca al lassismo, che la penuria di addetti soprattutto nel settore della ristorazione inneschi una possibile involuzione.

Lo stesso governo francese, per bocca di Olivia Grégoire, ministro del turismo, ha annunciato la nascita di un gruppo di analisi che dovrà individuare le zone dove il fenomeno del “surtourisme” è più evidente. In testa alla classifica località come Mont Saint Michel, Étretat e le Calanques di Marsiglia, oltre a Parigi ed alla Costa Azzurra.

Dopo la destagionalizzazione, il governo francese punta ora ad estendere le presenze turistiche sull’80% del proprio territorio rimasto fino ad ora ai margini dei grandi flussi.

 

E allora…che fare?
I numeri dicono che Nizza è diventata, dopo Parigi, la città con presenze che indicano una situazione di “sovradimensionamento” e che tutta la Costa Azzurra sta registrando crescite notevoli nell’affluenza.

Di qui alcune riflessioni: ad Eze, ad esempio, si valuta la possibilità di istituire la prenotazione obbligatoria per accedere ad alcuni luoghi simbolo.
La Corsica è in prima linea nell’azzerare la promozione del territorio nei mesi di luglio e agosto e limitando le pubblicità: nell’area di metropolitana di Nizza un comportamento simile è ormai norma.

Le proposte sono tante, alcune palesemente “improbabili” come quella di limitare la circolazione in alcune aree dei centri cittadini ai soli residenti o di far pagare una cifra modesta per accedere alle spiagge pubbliche così da finanziare i costanti interventi di pulizia e di controllo che vengono effettuati.

Intanto sempre più comuni intervengono nel settore delle locazioni stagionali ponendo paletti per disincentivarle: la desertificazione dei centri cittadini, la difficoltà alle giovani coppie a trovare casa, la chiusura di molti negozi di prossimità stanno trasformando interi quartieri in “camere d’hotel” con i prezzi che lievitano e i flussi che vanno fuori controllo.

Il tutto con l’attenzione massima a non turbare l’esistente pensando al futuro perché “la gallina dalle uova d’oro” non deve assolutamente risultare vittima di se stessa.







Beppe Tassone

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