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Immobiliare | 28 giugno 2023, 08:00

Il proprietario non esegue lavori necessari in un alloggio affittato: cosa succede?

Ogni mercoledì Montecarlonews dedica un articolo al settore immobiliare, perché essere informati è meglio. Una rubrica al “vostro servizio”

Il proprietario non esegue lavori necessari in un alloggio affittato: cosa succede?

Come comportarsi con un proprietario che non fa quanto necessario in caso di danni subiti dall’appartamento?

Occorre innanzi tutto tenere presente che in Francia è obbligatoria l’assicurazione sulla responsabilità civile per gli alloggi sia da parte del proprietario, sia da parte di chi affitta e che quest’ultima interviene in caso di danni causati, ad esempio, da una fuga d’acqua rivalendosi poi sulla compagnia del responsabile del danno.

A seguito di danni causati dall'acqua o da altra causa in un alloggio in affitto, se l'intervento obbligatorio da parte del proprietario per ripristinare l'alloggio è dimostrato, l'inquilino deve informare il suo locatore, inizialmente attraverso una comunicazione orale o comunque informale.

In caso di mancata risposta, occorre di inviare una lettera raccomandata con avviso di ricevimento con la diffida ad eseguire le riparazioni necessarie, e di sua competenza, a seguito di danni causati dall'acqua.

Se entro 2 mesi il proprietario non risponde a tale diffida, l'inquilino può adire gratuitamente la commissione dipartimentale di conciliazione mediante raccomandata con avviso di ricevimento o deposito presso la cancelleria.

La commissione dipartimentale di conciliazione, composta pariteticamente da rappresentanti dei locatori e degli inquilini, è un organo che consente all'inquilino e al suo locatore di trovare una soluzione bonaria ed evitare di dover ricorrere al tribunale.

Occorre tenere presente che, se l'importo della lite tra un inquilino e il suo padrone di casa, è inferiore a 5.000 euro, il ricorso al conciliatore è obbligatorio ed indispensabile per  poter, eventualmente, adire le vie legali.

La lettera inviata dall'inquilino alla commissione dipartimentale di conciliazione, che deve essere accompagnata da copia del contratto di locazione e di tutti i documenti giustificativi relativi alla controversia, deve indicare i nomi e gli indirizzi dell'inquilino e del suo proprietario, nonché i dettagli dell'oggetto della controversia.

L'inquilino e il proprietario vengono quindi convocati davanti alla commissione dipartimentale di conciliazione. Se tra loro si raggiunge un accordo, firmano insieme un atto di conciliazione e successivamente non è più possibile ricorrere al giudice, a meno che una delle parti non rispetti l'accordo sottoscritto.

Se non si trova una soluzione amichevole, la commissione dipartimentale di conciliazione emette un parere entro 2 mesi e l'inquilino o il proprietario possono adire il giudice.





Beppe Tassone

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