Attimi di tensione martedì 22 agosto sul treno 22964 di Trenitalia partito alle 18.49 da Ventimiglia e diretto a Cuneo: i passeggeri hanno assistito a un dibattito molto acceso tra un gruppo di membri della Gendarmerie Nationale e una famiglia di ivoriani.
I fatti si sono tenuti durante la sosta alla stazione di Breil, quando quattro gendarmi sono entrati sul treno per la routine del controllo dei documenti. La famiglia – composta da una donna incinta si sette mesi, un uomo giovane e un bimbo di poco più di un anno – sono stati invitati a scendere perché sprovvisti dei documenti per entrare in territorio francese: la donna, però, avrebbe mostrato dei documenti della CRI in suo possesso che permettono il movimento legale in Italia ed essendo loro su un treno italiano e diretti a Limone si sono rifiutati di scendere.
I toni della discussione si sono alzati rapidamente e ai gendarmi si sono uniti alcuni uomini con divisa protettiva “Gendermerie India 14/6”. Il resto dei passeggeri ha iniziato ad allarmarsi, e a riprendere con i propri cellulari le immagini che riportiamo qui sotto.
Testimone numero uno e autore del video il giornalista cuneese Paolo Bogo: "Una scena straziante durata almeno mezz'ora. Ero a due metri di distanza e mi sono sentito in dovere di riprendere tutto per renderla pubblica. Il bimbo piccolo era terrorizzato e continuava a piangere. Il tono di voce dei gendarmi era alto e violento. Tutti i passeggeri si sono indignati, abbiamo iniziato a gridare 'Vergognatevi! C'è un bambino piccolo- Fermatevi!'.
Una ragazza diretta a Torino era stravolta, si è messa a piangere dalla bruttura di quelle scene. I gendarmi pretendevano che ci spostassimo per farli sgomberare ma non l'abbiamo fatto. Forse in difficoltà per il trambusto generale e le tante riprese video, i gendarmi hanno poi abbassato i toni e cercato di spiegare a noi passeggeri che stavano facendo il loro lavoro. A quel punto la famiglia si è arresa ed è scesa.
Sono stati attorniati da una decina di gendarmi e avrebbero passato lì la notte in un una sorta di 'container' per 'accogliere' persone bloccate nella stazione ferroviaria. Io mi domando una cosa: se un italiano si dimenticasse la carta d'identità si comporterebbero così anche con noi?”
Attenzione, le immagini potrebbero urtare la sensibilità di alcuni.