Altre notizie - 17 settembre 2023, 10:13

Tenda, nessun'autorità italiana alla manifestazione francese per l'apertura del tunnel con "safety car"

Il comitato di monitoraggio riunitosi a Cuneo aveva evidenziato di puntare ad una riapertura completa, mentre in Val Roya si chiede di mantenere il passaggio in modalità cantiere previsto a fine anno

La manifestazione di ieri mattina a Tenda (Foto profilo FB Sèbastien Olharan)

Da una parte le autorità italiane, che si riuniscono nel comitato di monitoraggio chiedendo un cronoprogramma preciso dei lavori e scartano di fatto la possibilità di adottare il passaggio con "safety car" per aprire il nuovo tunnel in modalità cantiere a fine 2023.

Dall'altro lato della frontiera gli amministratori francesi, i quali il giorno dopo sfilano compatti per ribadire a gran voce che per loro questa apertura deve essere rispettata.

In mezzo i cittadini, italiani e francesi, ormai abituati alle parole. Promesse, puntualmente disattese.

Erano meno di un centinaio le persone che ieri mattina (sabato 16 settembre) alle 10 si sono ritrovate sul piazzale antistante la stazione ferroviaria di Tenda per partecipare alla manifestazione organizzata dai primi cittadini della Val Roya, sindaco Jean Pierre Vassallo in testa. Il corteo si è snodato per la strada principale, fino al municipio.

Nessun'autorità italiana era presente. 

"Grazie a tutti gli abitanti della Valle Roya che sono accorsi a fianco degli amministratori per chiedere la riapertura del Tunnel - ha scritto poi in un post pubblicato sui social il sindaco di Breil Sur-Roya, Sèbastien Olharan - 10 anni dopo l'inizio del cantiere non abbiamo ancora una prospettiva chiara circa la situazione reale e le promesse che ci sono state fatte di una riapertura ad ottobre 2023 non saranno mantenute". 

Olharan se la prende con Anas: "Il cantiere, il cui costo è passato da 160 a 260 milioni di euro, sembra impantanarsi ogni giorno di più ed ora si parla di abbandonare la ristrutturazione del vecchio tunnel".

A margine, il sindaco di Breil, insieme al senatore Philippe Tabarot e a tutti i colleghi della valle, hanno chiesto alcuni punti fermi.

Su tutti, l'apertura al più presto del traffico a senso alternato nella nuova galeria (il famoso passaggio in modalità cantiere con "safety car") e la prosecuzione dei lavori sulle due canne, come concordato.

Curiosa la richiesta di "essere informati in modo regolare e affidabile" circa l'evolversi del cantiere. Come dire: "Noi non ci fidiamo più di quel che dite".

Infine, l'allentamento delle restrizioni alla circolazione sulla strada dei 46 tornanti. Richiesta invero un po' tardiva, visto l'avvicinarsi della stagione invernale.

Su una cosa sembrano essere d'accordo, italiani e francesi: chiedere, nella prossima Conferenza Intergovernativa del 6 ottobre, opere di ammodernamento sulla linea ferroviaria Nizza-Breil-Cuneo.

Un po' poco, a dirla tutta. E, soprattutto, scontato.