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Immobiliare | 18 ottobre 2023, 08:00

Alloggi in vendita: attenzione ai beni “mobili” definiti “immobili”. Meglio non fare i furbi col fisco francese

Ogni mercoledì Montecarlonews dedica un articolo al settore immobiliare, perché essere informati è meglio. Una rubrica al “vostro servizio”

Alloggi in vendita: attenzione ai beni “mobili” definiti “immobili”. Meglio non fare i furbi col fisco francese

Per risparmiare sulle spese notarili, alcuni sono tentati dal valutare molto i beni mobili contenuti nell’appartamento e ceduti assieme con il bene, ma non sempre è possibile.

Alcuni “mobili” (chiamiamoli così perché questo è il termine con cui vengono definiti) sono parte integrante dell'edificio: si tratta di componenti che, pur essendo asportabili, fanno corpo con l'appartamento o la casa. Sono venduti con l'alloggio e il loro valore non può essere detratto dal prezzo di vendita.

Tali mobili sono detti "immobili per destinazione" o ancora "mobili fissati a perpetua dimora". Questi sono mobili che il venditore proprietario deve lasciare dove si trovano perché sono attaccati all'edificio. Infatti, il venditore è tenuto a consegnare il bene e tutti gli elementi considerati “immobili” per destinazione.

Questi elementi sono quelli che sono sigillati in gesso, calce o cemento o che non possono essere staccati senza essere fratturati o deteriorati o senza rompere o danneggiare la parte del bene a cui sono attaccati.

Ciò vale in particolare per le vetrate, i dipinti e gli ornamenti che fanno corpo con la boiserie e l'edificio. Una caldaia in servizio è anche considerata collegata all'edificio. Lo stesso vale per un camino o un gabbiotto da giardino ancorato al terreno da fondamenta o blocchi di cemento.

Quali sono i mobili il cui valore può essere dedotto dal prezzo di vendita?
Sono i mobili  “mobili”, in contrasto con i mobili fissati in modo permanente.

Possono essere staccati dall'alloggiamento e trasportati. Sono mobili destinati all'uso e all'ornamento di appartamenti e case, come arazzi, letti, sedili, gelati, pendole, tavoli, porcellane e altri oggetti di questa natura.

Lo stesso vale per tutti gli elementi di arredo, quindi trasportabili, come una piscina fuori terra non sigillata per esempio o fioriere su un balcone o una terrazza.

Il venditore, in accordo con l'acquirente, può scegliere di portarseli via o al contrario di integrarli nella vendita.

L'interesse per l'acquirente è essenzialmente fiscale. Poiché il valore dei mobili integrati nella vendita è dedotto dal prezzo globale. Così, le «spese notarili» (i professionisti parlano di imposte sui trasferimenti) sono calcolate sul prezzo di vendita, dal quale viene sottratto il valore dei mobili.

Ad esempio, per un prezzo di vendita di 200 mila, compresi 20 mila euro di mobili, le «spese notarili» saranno calcolate non su 200 mila euro ma su 180 mila. Ora, con un tasso medio del 7-8 % nel precedente, il risparmio può essere consistente.

In ogni caso il valore dei mobili dovrà essere giustificato da fatture o da una stima che dovranno essere esibite, in caso di controllo, all'amministrazione fiscale.
 




Beppe Tassone

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