Business - 04 novembre 2023, 17:04

A Monaco si presenta la quarta mostra dell'artista italiano Massimo Catalani nel Principato

Martedì 14 novembre il vernissage di presentazione. La rassegna presenta una selezione di nuovi lavori realizzati con la tecnica, unica nel suo genere, inventata dall’artista alla fine degli anni 80, articolandosi tra due temi a lui cari: l’architettura e il mare

Martedì 14 novembre sarà presentata la quarta mostra personale dell’artista Massimo Catalani (Roma, 1960) nel Principato di Monaco ed intitolata « Monde de lumière » 

La mostra presenta una selezione di nuovi lavori realizzati con la tecnica, unica nel suo genere, inventata dall’artista alla fine degli anni 80, articolandosi tra due temi a lui cari: l’architettura e il mare. 

La prima, cui è dedicata la prima sala, rivela una mano felice di tornare a dipingere il figurativo scultoreo delle architetture romane, torinesi e genovesi, con un' attenzione al dettaglio e al rilievo inediti.

Dopo la parentesi astratta della serie « The flow » più legata all’idea del gesto, Catalani ritorna più pitto-scultoreo che mai in questa esposizione.

Gli impasti di marmo di Carrara, sabbie vulcaniche e sali luminescenti sembrano più malleabili sotto la mano esperta che li applica con la spatola su legno. La definizione delle linee dei monumenti ma anche della natura circostante è ottenuta con passaggi precisi a creare il giusto rilievo. Anche i formati si allungano a ricordare quelli dei bassorilievi romani.

La luminescenza completa la scena: la luce dei cieli notturni è riprodotta fedelmente nella versione « notte » dei quadri ed esalta quelle forme eterne di bellezza che l’uomo ha costruito nei secoli. 

Il mare è il secondo tema tanto caro all’artista che è anche velista, membro dell'Assemblea di Greenpeace Italia e fondatore nel 2015 con Paolo Fanciulli della « Casa dei Pesci », il primo parco al mondo di sculture sottomarine contro la pesca a strascico illegale, situato nelle acque di Talamone, lungo il Parco dell’Uccellina.

La seconda sala, stanza d’immersione subacquea, si trasforma grazie alla luce di Wood in una porzione di fondo del mare dove si muovono sinuosi: balene, capodogli, delfini, razze, pesci palla.

Una felice e semplice coesistenza di urbe e natura da sempre valore centrale della ricerca dell’artista. 

Dice l'artista: "Certamente sono un Vitruviano osservante perché considero la mia arte, quindi nel sotto-insieme delle arti plastiche, quindi nel sotto-insieme della pittura contemporanea, una manifestazione analoga a quella dei venticinque o cinquanta secoli precedenti. Sbriciolo una roccia, la lego con una colla e la distribuisco su una superficie rappresentando valori umani che di volta in volta difendo o con i quali cerco un destino propizio.

Arrivo dove sono sempre stato insieme ai miei antenati, con le mani in pasta a cercare forma, luce, materia, colore e mi ritrovo stanco ed appagato.

Mi riposo, mi cambio e vengo qui ad incontrare voi che siete il termometro della mia salute e vi chiedo: avvicinatevi ai lavori come faccio io, mettetevi a venti centimetri di distanza e rimanete fermi a guardare un dettaglio per una ventina di secondi. Se avete le mani pulite e non vi vede nessuno toccateli: è sempre la stessa pietra che ha vestito la scena di tutti i vostri nonni e bisnonni."