La Mission de préfiguration des Archives nationales (MPAN) et le Service central des archives et de la documentation administrative (SCADA) presentano nell'ambito delle commemorazioni per il centenario della nascita del principe Ranieri III e in collaborazione con gli Archivi del Palazzo e l'Istituto audiovisivo di Monaco, una mostra intitolata "La vision du prince. Jacques Rueff, ministre d’État de Rainier III, 1949-1950".
La mostra è visitabile nella sala del Ministero di Stato, dal 6 novembre 2023 al 26 gennaio 2024.
L'organizzazione è di Michaël Bloche, direttore della MPAN, in collaborazione con Thomas Fouilleron, Vincent Vatrican e Audrey Bloche.
Jacques Rueff, primo ministro di Stato del principe Ranieri III al suo avvento nel 1949, è stato uno dei più grandi economisti del XX secolo. Fu membro dell'Académie française. Amico del principe Pierre, venne un anno in servizio a Monaco, su richiesta espressa del figlio Ranieri III, che conobbe alla Missione militare per gli affari tedeschi di Berlino nel 1945.
Nonostante un contesto delicato, segnato da relazioni tese con la Francia e da una crisi interna (difficoltà finanziarie del dopoguerra, dimissioni integrali del Consiglio Nazionale, manifestazioni e scioperi), il giovane principe, all'età di 26 anni, giunge, con Jacques Rueff, a porre fin dal suo inizio le basi della politica dei decenni che seguiranno: prosperità economica, sviluppo urbanistico e turistico, diffusione e riconoscimento internazionale.
Prima e dopo il suo passaggio nel Principato, Jacques Rueff ha avuto una bella carriera in Francia e all'estero: nel gabinetto di Raymond Poincaré, Società delle nazioni, Banque de France, Sciences po Paris, Agence Interalliée e Nazioni unite, poi, dopo il suo anno a Monaco, Corte di giustizia della Comunità europea del carbone e dell'acciaio e della Comunità economica europea.
Soprattutto, è considerato il «padre» del nuovo franco, emesso dal 1960.
La mostra presenta al pubblico documenti inediti del fondo Rueff, depositati presso gli Archivi nazionali francesi, ma anche, tra gli altri, dello SCADA, degli Archivi del Palazzo, dell'Istituto audiovisivo e della Mediateca di Monaco, e gli elementi ancora conservati dalla figlia di Jacques Rueff.
Un articolo di Michaël Bloche, che approfondisce i diversi temi della mostra, sarà pubblicato a dicembre nel prossimo numero degli Annali monegaschi.