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Sport | 10 novembre 2023, 08:00

Nizza e Isola 2000, la candidatura ai giochi olimpici invernali del 2030 è in pista

La grande manifestazione si svolgerà nel mese di febbraio del 2030. Paca e Auvergne si alleano per ottenere l’assegnazione. Ballottaggio con Svizzera e Svezia

Isola 2000

Isola 2000

Dopo il ritiro di Sapporo, sono tre i Paesi che si contendono l’organizzazione della Olimpiadi invernali del 2030: Svezia, Svizzera e Francia.

La candidatura, per quanto concerne la Francia, è nel mirino di due regioni alpine che si sono alleate per ottenere l’assegnazione: la Regione Provence-Alpes-Côte d'Azur e la Regione Auvergne Rhône Alpes.

Se dovesse avere successo questa candidatura, la Métropole Nice Côte d'Azur si troverebbe a svolgere un ruolo di primo piano.

L’ufficializzazione della candidatura, alla presenza di Christian Estrosi, prevede quali località destinate ad ospitare le competizioni Isola 2000 e Nizza.
In queste due località si svolgeranno una serie di prove oltre alla cerimonia di chiusura dei giochi olimpici, prevista a Nizza.

Queste le specialità che potrebbero avere quale sede proprio il territorio della Métropole: hockey su ghiaccio (olimpico e paraolimpico), pattinaggio artistico, short track, curling (olimpico e paraolimpico), ski cross.
Sempre della Regione PACA l’altro polo sarà quello di Briançon.

Non distante dall’Italia, al di là del Colle della Maddalena, Barcelonnette, Dipartimento delle Alpi dell'Alta Provenza, dovrebbe ospitare il centro di preparazione alle grandi competizioni.

 

A Nizza dovrebbe sorgere una nuova pista di pattinaggio su ghiaccio.
L’assegnazione ufficiali dell’organizzazione dei giochi sarà formalizzata dal CIO assieme con quella successiva del 2034 per la quale spicca come super favorita Salt Lake City negli Stati Uniti.

Alla base di tutto una forte preoccupazione per i cambiamenti climatici: si calcola che nel 2040 potrebbero essere non più di 10 le località in grado di accogliere i giochi olimpici senza rischi sotto il profilo delle temperature e dell’innevamento.

 

A questo proposito il presidente del CIO austriaco, nel sostenere la doppia assegnazione (20230 e 2034) ha sottolineato come "Una doppia assegnazione garantirebbe sicurezza al movimento olimpico dal punto di vista climatico fino al 2034, consentendo al CIO il tempo di riflettere sul futuro a lungo termine dei Giochi invernali".

I Giochi invernali sono da tempo considerati come uno dei principali eventi sportivi più minacciati dal riscaldamento globale.




Beppe Tassone

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