L’euforia è durata meno di una settimana, ora è subentrato il batticuore.
È bastato un articolo, un’indiscrezione pubblicata sul quotidiano sportivo l’Equipe e ad Isola 2000 ora si teme che si sia trattato solo di un sogno.
Le Olimpiadi del 2030, che annoveravano Isola 2000 fra le sedi di gara, stando al progetto presentato dalle regioni Auvergne-Rhône-Alpes e Sud Provence-Alpes-Côte d'Azur, potrebbero subire una riduzione delle località ospitanti.
A saltare sarebbero Isola 2000 e Val d'Isère, vittime della tagliola provocata dall’eccessiva distanza dalle due sedi dei villaggi olimpici (uno sarà a Nizza) e dalla volontà di ridurre gli spostamenti, soprattutto aerei.
Nulla di ufficiale, al momento, ma quando le voci iniziano a girare…
Inoltre già sarebbe in atto una sorta di ballottaggio tra Serre Chevalier e Montgenèvre, sede di altre discipline, per ospitare le gare olimpiche e paraolimpiche di snowboard e ski cross al posto di Isola 2000.
Nell’Haute Tinée non si smette comunque di sperare, Mylène Agnelli, prima cittadina di Isola, ha dichiarato a Nice Matin: “Non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Il dialogo con il CIO avviene a livello di presidenti regionali. Renaud Muselier per Isola 2000, Laurent Wauquiez per Val d'Isère continuano a difendere il progetto originario”.
Poi, però, sembra affidarsi al destino: “Saremo contenti qualunque sia l'esito. Anche essere preselezionati è una forma di riconoscimento”.