Nel 2023, gli Aéroports de la Côte d’Azur hanno risposto alle aspettative del loro territorio e hanno rispettato gli impegni: si è assistito ad un graduale ritorno del traffico aereo ai livelli del periodo pre-pandemia.
Strumento di strutturazione e sviluppo del proprio territorio, l'aeroporto di Nice Côte d’Azur è tornato, lo scorso anno, ad offrire una rete di collegamenti paragonabile a quella del 2019, con 116 destinazioni verso 44 Paesi. Ancora più elevato il numero delle rotte a lungo raggio, con 5 rotte verso il Nord America e 6 verso i Paesi del Golfo.
Prendendo in considerazione tutte le tipologie di trasporto aereo, l'aeroporto di Nizza ha accolto quasi 14,2 milioni di passeggeri rispetto ai 14,5 del 2019.
Nel dettaglio, durante l'intero anno, i due terminal di Nice Côte d’Azur hanno accolto 14,08 milioni di passeggeri, rispetto ai 14,35 milioni del 2019, con un tasso di recupero del 98% e un coefficiente di riempimento dell'80,2%. Questo traffico passeggeri è stato raggiunto con soli 107.404 movimenti di aerei commerciali, rispetto ai 110.866 prima della pandemia.
Nel corso del 2023 sono iniziati i lavori di adeguamento del terminal 2: la nuova sala d'imbarco sarà operativa nell'estate 2025, quando Nizza ospiterà la Conférence Océan delle Nazioni Unite.
Il modulo “ressources”, che comprenderà 36 nuovi banchi check-in e smistamento bagagli, sarà messo in servizio un anno dopo, prima dell’alta stagione 2026.
Questo adattamento, reso necessario dall’evoluzione del traffico passeggeri, dovrebbe consentire di portare da 14 a 18 milioni la capacità teorica annua di accoglienza dello scalo.
L’aeroporto, impegnato dal 2010 in un'ambiziosa politica di decarbonizzazione, è stata il primo in Francia ad ottenere l’Airport Carbon Accreditation livello 4+.
Tra le azioni di punta di Nice Côte d'Azur, l'eliminazione delle caldaie a gas, sostituite da un innovativo circuito ad acqua temperata, che ha permesso di risparmiare sulle emissioni di 700 tonnellate di CO2.
Le nuove traiettorie di decollo, ora utilizzate tutto l’anno, hanno ridotto le emissioni degli aerei di 420 tonnellate di CO2.
Parallelamente sono iniziati i lavori per elettrificare le postazioni degli aeromobili “offshore”, cioè che non beneficiano già di un collegamento ad un alimentatore specifico. Alla fine, quando tutte le stazioni saranno attrezzate, verranno eliminate circa 6.000 tonnellate di CO2.