Il lavoro di Houda Bakkali sembra andare controcorrente. In un mondo sovraccaricato dal rumore, dall’incertezza e dalla tensione, il suo lavoro è impegnato a rivendicare attraverso l’ottimismo, la serenità e il colore. Crea spazi da sogno, luce, ottimismo e fiori. Donne serene e visioni di un futuro pieno di speranza dove idee lontane possano unirsi attraverso la creatività e l’entusiasmo per la vita.
La dualità dell’arte di Houda Bakkali si ispira al Mediterraneo, alla figura di sua madre, che gli ha lasciato la libertà come valore non negoziabile, alle città che hanno segnato la sua carriera come Monte Carlo, Barcellona o Sanremo, e lo fa con le stesse motivazioni che hanno caratterizzato il suo lavoro nel corso degli anni. “Vedere la vita in versione monocromatica è un’opzione. Vedere la vita in infiniti colori che non sono ancora stati inventati è un’altra opzione. Volere assolutamente tutto, senza paura dell’ambizione. La mia arte rende la felicità un’abitudine. L’arte è uno strumento di conversazione, perché l’arte parla di bellezza e sa ascoltare. Idee progettuali che inondano il mondo di entusiasmo, capaci di superare l’incertezza. Sfida mondi lontani e opposti con creatività. Usa il potere della tenerezza e il fascino della bellezza come strumenti. Usa parole gentili, quelle giuste. L’arte emoziona, affascina e può cambiare tutto. È quel dinamismo accattivante che immortala le donne potenti, quelle che non hanno bisogno di riflettori o titoli per brillare. La mia arte è l’arte di chi crede in un futuro pieno di speranza e lo costruisce. Quelli della forza invincibile dell’affetto e dell’entusiasmo contagioso. Trasformano il blues mediterraneo in celebrazioni di libertà. È l’arte di chi inonda il mondo di idee colorate senza giustificare il proprio amore per tutte le cose belle della vita. Donne che vogliono tutto. Donne che osservano pacificamente, che fanno, che si uniscono. Il suo silenzio è un travolgente grido di libertà che, udito in mezzo al rumore del nulla, vince ogni cosa“, racconta Houda Bakkali.
Arte monocromatica: i suoi due nuovi lavori hanno una forte ispirazione mediterranea e trasmettono euforia e felicità. Riguardo a “Blue Sea”, Bakkali commenta che “la felicità dovrebbe essere un’abitudine di vita. In quest’opera, il desiderio di conquistare il mondo e pensare in grande si nasconde dietro un mare di onde e colori blu di diversa intensità. La paura paralizza. invita all’involuzione, al silenzio, alla chiusura e alla diminuzione. Invita il nulla, l’assenza di tutto. L’arte deve trasformare il mondo, avvicinarci a ciò che ci differenzia, costruire ponti che aiutino a costruire un futuro di speranza e sfidare il monocromatico con creatività ed energia, trasformandolo in una nuova storia piena di luce e colore”.
L’arte della felicità: riguardo all’opera “Color Time”, Bakkali confessa che “si tratta della rappresentazione di un’arte che non ha bisogno di giustificazione. Viene creato senza paura o pregiudizio. La monocromia che si nasconde dietro le onde azzurre diventa, in quest’opera, un’esplosione di tutti i colori. Infinito. Allegro. Con lo sguardo potente della donna. Appassionato. È l’arte che ci unisce. L’arte della diversità e della bellezza. È l’assenza del nulla. È l’orgoglio di aver realizzato tutto, ma proprio tutto. Sono sogni che diventano realtà. Insieme. L’arte che ci avvicina e ci libera. È quel mondo dinamico e accattivante delle donne potenti, quelle eterne. Le donne che vivono tutta la vita, quelle che sanno che non se ne andranno mai”.