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Eventi | 11 marzo 2024, 10:33

Il Festival Printemps des Arts di Monte-Carlo si apre con il Requiem medievale di Ockeghem

Mercoledì 13 marzo al'Église Saint-Charles. Il 7 aprile altro Requiem di un grande maestro fiammingo, Pierre de La Rue

L'Ensemble Orchestral Contemporain

L'Ensemble Orchestral Contemporain

Il Festival Printemps des Arts di Monte-Carlo apre mercoledì 13 marzo all’ Église Saint-Charles  di Monte-Carlo con il Requiem medievale di Ockeghem (ca.1410 -1497), primo esempio polifonico di messa funeraria dai toni solenni e malinconici, inno alla pace e alla serenità, a cui farà da contraltare, per la chiusura del festival, il 7 aprile, il Requiem di un altro grande maestro fiammingo, Pierre de La Rue (ca. 1452-1518).

Il Printemps des Arts apre e chiude quindi questa edizione con due straordinarie pagine  di musica sacra, che sanciscono il passaggio dal Medioevo al Rinascimento. Sempre per il concerto di apertura la musica di Ockegem sarà incorniciata da pagine contemporanee di Berio (“Sequenze” VIIb e IXb) e  Mantovani (“Rondes de printemps”) dedicate al sassofono, affidato a Sandro Compagnon, giovane e talentuoso musicista con un’esperienza internazionale che spazia dalla classica al jazz. Protagonista della serata anche l’Ensemble Gilles Binchois diretto da Dominique Vellard.

Giovedì 14 all’Auditorium Rainier III l’Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo ci farà ascoltare alcuni capolavori di Richard Strauss: dai poemi sinfonici “Aus Italien” e “Don Juan” ai magnifici lieder per voce e orchestra in cui emerge tutta la vena poetica e la passionalità del compositore tedesco. Prima del concerto “l’ immersione backstage” darà agli spettatori la possibilità di incontrare gli artisti in un percorso guidato dietro le quinte. Il concerto serale di venerdì 15 al One Monte è dedicato ai capolavori cameristici per violino, violoncello e pianoforte di Beethoven.

Sabato 16 ci sarà un doppio appuntamento. Il concerto delle 18.00 all’Auditorium Rainier III  è dedicato a Mahler e in particolare  a due opere rispettivamente della giovinezza e della maturità.  Al lirismo del “Quartetto per pianoforte e archi” scritto da Mahler diciottenne segue il “Canto della terra” che, composto negli ultimi anni di vita, rappresenta uno dei punti più alti della sua arte. 

Strutturata in  sei lieder orchestrali per tenore e contralto, su testi tratti da un’antologia di poesie cinesi, questa partitura dall’organico molto esteso, dà vita a sentimenti di struggente malinconia. Della composizione verrà eseguita la versione cameristica di Reinbert De Leeuw per quindici strumenti e due voci, affidata all’Ensemble Het Collectief e ai solisti Lucile Richardot (mezzosoprano) e Stefan Cifolelli (tenore). Alle 20.00 al Théâtre des Variétés sarà la volta dell’opera in prima assoluta “L'étoffe inépuisable du rêve” (“La materia inesauribile del sogno”) di Sophie Lacaze su libretto di Alain Carré.

La partitura, ispirata ad una leggenda aborigena australiana sull’origine del mondo, è una riflessione sullo stato attuale della natura e sui suoi fragili equilibri  sempre più  minacciati dall’azione sconsiderata dell’uomo. Interprete l’Ensemble Orchestral Contemporain diretto da Bruno Mantovani. Domenica 17 (ore 11) chiude questo primo weekend la pellicola cinematografica di Wim Wenders “Il sale della terra” dedicato alla vita e all’arte di  Sebastião Salgado, considerato uno dei maggiori fotografi al mondo. 

Il  festival prosegue con appuntamenti che spaziano dalla musica del Medioevo alla contemporanea, passando per lo stile classico e preromantico di Haydn, Mozart e Beethoven all’Ottocento di Schubert, Mendelssohn, Brahms per approdare al Novecento di Messiaen, Boulez, Rihm.

La natura e gli animali saranno protagonisti dei concerti della Amazing Keystone Big Band che proporrà in chiave swing  il “Carnevale degli animali” di Saint-Saëns (31 marzo) e dell’appuntamento con l’Ensemble Unisoni, interprete di  una sorta di ‘bestiario musicale’ in epoca barocca (30 marzo).

Il Printemps des Arts è una festa della musica, ma non solo.  Anche quest’anno, infatti, vi saranno performance e alchimie che suggeriscono suggestive simmetrie tra la musica,  le altre arti, i sensi. Il gusto sarà sol

L’incontro tra musica e arti visive sarà protagonista della “passeggiata musicale” durante l’esposizione dell’artista bolognese Pier Paolo Calzolari al Nuovo Museo Nazionale di Monaco: i compositori Lara Morciano, Samir Amarouch e Eric Monatalbetti proporranno  3 prime esecuzioni assolute per ognuno, commissionate dal festival (24 marzo e 7 aprile).

Cesare Mandrile

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