La cerimonia in memoria delle vittime della sparatoria in rue d'Isly si è svolta il 26 marzo, presso la stele del Bastione, alla presenza degli eletti e dei Mentonnais.
L'opportunità per Jean-Claude Alarcon, presidente della Maison del Pieds-noirs, Harkis e i loro amici (MPNHA), di ripensare a quella disastrosa giornata del 26 marzo 1962.
La sparatoria
“A proposito della guerra d'Algeria si è detto e scritto spesso che si trattava di “una guerra che non significa il suo nome”. Ma che dire della strage di Rue d’Isly? Una data quasi dimenticata, proibita, continua Jean-Claude Alarcon. Eppure, il 26 marzo 1962 ad Algeri, una folla di algerini di origine europea si reca nel quartiere di Bab-el-Oued per protestare contro la sua chiusura da parte dell'esercito francese. Uomini, donne e bambini chiedono la rimozione del blocco. Sfortunatamente, il raduno pacifico si trasforma in una carneficina. Molti furono abbattuti dalle raffiche d'armi dei soldati francesi. Il bilancio ufficiale dirà 80 morti e 200 feriti. La Francia ha impiegato sessant'anni per riconoscere questa tragedia imperdonabile per la Repubblica, come ha ricordato il Presidente. Rendiamo quindi omaggio, anche oggi, ai martiri di questa sparatoria e ricordiamolo per garantire una trasmissione pacifica di questa parte dolorosa della storia francese", ha concluso il presidente del MPNHA prima di passare la parola a Patrice Novelli, 1° deputato. .
Commemorazione del 26 marzo
«Questa cerimonia alla quale partecipo da più di trent'anni è sempre molto commovente per le persone presenti», ricorda Patrice Novelli. Ai miei occhi, gli accordi di Evian furono un pasticcio da parte dello Stato francese, dei leader dell’epoca. Ricordiamolo: gli accordi sono stati firmati il 18 marzo, il giorno successivo è stato dato l'ordine di cessate il fuoco.
Il 26 marzo, una settimana dopo, l'esercito francese sparerà sui suoi connazionali che hanno fatto vivere ed evolvere questa terra lontana che apparteneva alla Francia. Come possiamo, 62 anni dopo, rimanere insensibili a questi “Stop the fire” che abbiamo appena sentito? In futuro, spero che i successivi sindaci di Mentone mantengano questa cerimonia non il 19 marzo, scelto come data ufficiale, ma il 26 marzo, come facciamo qui a Mentone da più di tre decenni. »
Deposizione delle corone Ai piedi della stele sono state deposte due corone, tra cui quella del Comune da parte del 1° deputato. La corona dell'MPNHA da parte del presidente accompagnato da Daniel Remy, un algerino che si trovava ad Algeri il 26 marzo 1962, e Francis Cardona, un algerino sopravvissuto a quel giorno disastroso. Sono poi risuonati il canto degli africani e l'inno nazionale, che hanno concluso le celebrazioni del 62° anniversario.