io_viaggio_leggero - 21 luglio 2024, 07:00

Il Cammino Materano, intervista a Giorgio: a spasso tra Puglia e Basilicata

In questa rubrica troverete anche interviste a “Camminatori”, un omaggio al trekking per il suo fascino senza tempo. Luoghi da scoprire, percorsi emozionanti, incontri inaspettati in Italia e in giro per il mondo. Se hai un’ esperienza da raccontare scrivi a: ioviaggioleggero@gmail.com

Giorgio Montanari 42 anni, informatico di mestiere e attore per passione, è un uomo curioso e fuori dagli schemi che sa stupire con semplicità. Di recente ha viaggiato a piedi tra la Puglia e la Basilicata, alla scoperta del Cammino Materano; un’itinerario che attraversa l'altopiano delle Murge tra uliveti, boschi e campi di grano. Giorgio ha percorso la “Via Peuceta” da Bari a Matera e la “Via Ellenica” da Matera ad Alberobello, per un totale di 340 km. Un viaggio con lo zaino, in due regioni italiane caratterizzate dal calore umano e dalla straordinaria accoglienza.

Partiamo con la “Via Peuceta” ?

Lasciata Bari procedo in direzione Matera. La prima tappa del cammino, verso Bitetto, è tecnicamente facile con pendenze quasi sempre impercettibili tra ulivi e vigneti, su tranquille strade interpoderali in buona parte asfaltate. Il percorso di 16 km è caratterizzato dall'abbandono della città a favore della campagna; camminare nella natura, lasciando gradualmente la frenesia urbana, ha favorito una profonda riflessione personale. Il contrasto tra i campi coltivati e i boschi incontaminati ha creato un equilibrio affascinante, offrendo un'esperienza autentica di vita locale. È fine maggio, la temperatura è calda ma sostenibile. Durante la terza tappa da Santeramo in Colle ad Altamura, ho pernottato nella masseria Galietti gestita dalle “Giacche Verdi”, un'associazione di volontariato a metà tra la protezione civile e i guardia-parco. La struttura offre riparo e alloggio ai pellegrini in cambio di una donazione. Situata all'interno di una pineta, non è presidiata di notte; mi hanno lasciato entrare e poi sono rimasto apparentemente solo, in una camerata con quattro letti e un bagno. Dopo un’oretta, scopro che proprio quella sera nel parco si tiene una festa di compleanno per una ragazza del paese, Claudia, che compie 30 anni. Pensavo di passare una notte tranquilla e invece mi sono ritrovato tra gli invitati, vivendo un grande momento di condivisione inaspettato. Come segno di gratitudine, ho regalato alla festeggiata una calamita della mia città, Imperia, ricevendo in cambio un caloroso abbraccio. È stata una serata incredibile, da ricordare a lungo!

Prima parlavi di “Pellegrini” quindi si tratta di un cammino religioso ?

Non esattamente. Il Cammino Materano non ha connotazioni religiose e la partenza dalla cattedrale di San Nicola di Bari è puramente simbolica. Spesso i camminatori vengono chiamati pellegrini, ma non nell’accezione cristiana del termine. Le tappe sono organizzate con punti convenzionati per il ristoro e ci sono referenti pronti ad aiutare in caso di bisogno, ma non c’è nessuna “Compostela” da ritirare come a Santiago.

Ora quale tappa ci racconti ?

La tappa da Gravina a Picciano, una trentina di chilometri di saliscendi, è stata la più pesante. Il percorso si sviluppa su creste collinari, poi all’interno del bosco e infine sull'altopiano, dove ho trovato, in mezzo al nulla, due porte da calcio. Incredibile ma vero ! Dopo aver perso di vista le frecce e saltato un bivio, ho finalmente scorto il paese in lontananza. Il Santuario di Picciano è pronto ad accogliermi con una mostra fotografica molto interessante, ma prima di entrare faccio una sosta al bar del paese; il giorno seguente, lungo la sponda del lago artificiale di San Giuliano procedo verso Matera.

Com’è stato l’arrivo a Matera ?

Arrivare a Matera a piedi è stata un’esperienza unica, perché la città non si incontra frontalmente come una cartolina; salendo l'ultima rampa piuttosto impegnativa, è stato come riconoscere una donna di spalle e farla voltare. Matera si è rivelata all'improvviso con i suoi Sassi”, dove le strade sono tetti e grotte. Una vera opera d’arte urbana che disorienta e affascina. L'emozione spiazza la ragione, regalandoti un sorriso spontaneo e ricco di energia; la fatica nelle gambe lascia spazio alla freschezza delle sensazioni e la bellezza del luogo incanta, anche il pubblico più esigente.

Si riparte ?

Assolutamente si, dopo un giorno di riposo a Matera proseguo lungo la Via Ellenica. Lo sguardo è rapito da panorami mozzafiato che si susseguono lungo “Le Gravine”, imponenti canyon tipici di questo territorio. Una particolarità, sono gli insediamenti rupestri scavati nelle pareti scoscese che sono stati utilizzati, in passato, come abitazioni e chiese; alcune delle quali sono ancora affrescate e visitabili, un po' come accade in Cappadocia. Ginosa, Laterza, Castellaneta e Mottola, sono solo alcune delle tappe di questo cammino straordinario. Ogni passo trasmette la sensazione di essere parte integrante del paesaggio, ospiti di una natura che rimane dominante e incontaminata in molti tratti. La presenza umana e l'urbanizzazione si percepiscono appena, contribuendo a mantenere l'ambiente vergine. Durante il percorso, si sperimenta una connessione profonda con la storia dei luoghi attraversati.

C’è stato un momento curioso ?

Nel territorio di Ginosa, dopo pochi chilometri mi sono ritrovato su un altopiano, dove ho notato una manica a vento; per chi non lo sapesse, è un palo con una bandiera tubolare che indica la direzione del vento in prossimità di un campo per il volo. Incuriosito, ho chiesto informazioni e sono stato subito accontentato. Pietro, arrivato sulla pista a bordo di un trattore, mi ha fornito un casco e ha tirato fuori dall'hangar un moto-giro; un velivolo che è un ibrido tra un elicottero e un piccolo aereo, dotato di pala orizzontale. Questa esperienza mi ha permesso di ammirare dall'alto la zona, ricca di fascino e di storia travagliata. Il volo è pazzesco e il viaggio tra le nuvole è improbabile quanto emozionante; è stato un modo curioso per apprezzare la bellezza e la complessità del territorio circostante.

L’arrivo ad Alberobello ?

Questa volta mi sono ritrovato in una cartolina vivente, Alberobello è un luogo magico, dove la storia e la tradizione si mescolano con il turismo moderno. L'incremento graduale dei trulli nel paesaggio, preannuncia l'ingresso in un mondo fiabesco che culmina nel Rione Monti, un concentrato di bellezza e autenticità tipica pugliese.

Perché hai deciso di fare questo tipo di viaggio ?

Cercavo un'esperienza prolungata che mi permettesse di staccare la spina. Fare un cammino vuol dire entrare in una dimensione diversa, lontano dalle abitudini e vicino al cuore. È un'avventura che ti scombina la vita, ti costringe ad adattarti a nuovi ritmi e a prenderti cura di te stesso in modo differente. Il Cammino Materano, mi ha insegnato che nei momenti di solitudine nascono incontri inaspettati e speciali, dove i piccoli gesti di condivisione hanno un significato speciale. È un'esperienza che spero di ripetere presto, perché ogni volta che vivo questo tipo di viaggio, riscopro una parte di me stesso e trovo nuova energia per il futuro.

Prossimo Cammino ?

Come dice lo sciamano ..non sei tu che scegli il Peyote ma è il Peyote che trova te.. scherzi a parte non ho ancora deciso, vediamo che succede.

 

IN & OUT IL CAMMINO MATERANO


porta con te

  • Un poncho per la pioggia

  • Un cappello per il sole

  • La curiosità


Lascia a casa

- Il bastone per i selfie

  • Il pigiama

  • La pigrizia mentale



Valutazione : 4 zaini

Legenda:

1 zaino (non vale il viaggio )

2 zaini (meglio andarci in vacanza )

3 zaini (vale il viaggio ma..)

4 zaini (viaggio da non perdere )

5 zaini (vale più di un viaggio)

Marco Di Masci