io_viaggio_leggero - 04 agosto 2024, 07:00

Ucraina e Russia prima della guerra: intervista a Riccardo, l'Europa dell'Est in autobus

In questa rubrica troverete interviste a viaggiatori, esperienze vissute in prima persona lontano dal turismo di massa. Luoghi da scoprire, avventure emozionanti ed incontri inaspettati in giro per il mondo. Seguici anche su https://www.instagram.com/io_viaggio_leggero_/

Riccardo Ghigliazza anni 40, in arte GUS, social media manager di mestiere e DJ per passione; un esperto di viaggi con lo zaino, lontano dalle mete più turistiche e alla ricerca sempre di stimoli artistici e culturali. Riccardo è un viaggiatore capace di affrontare l’imprevisto con il sorriso e il buon umore, da solo e lontano da casa.  

Quale viaggio ci racconti? 

Il mio viaggio attraverso l'Europa dell'Est, un'avventura che ho pianificato per mesi, il punto di partenza è stato Berlino e correva l’anno 2018. Da lì, l’itinerario mi ha condotto attraverso le Repubbliche Baltiche, fino a San Pietroburgo passando da Kiev e da Mosca. Uno zaino come compagno di viaggio e una rete di ostelli come dimora. Le difficoltà non sono mancate, gli orari degli autobus e la scelta dei trasferimenti notturni hanno rappresentato un viaggio nel viaggio.

C’è stato un episodio insolito?

Mi trovo a Riga, in un ostello fantastico dove il bar è un vecchio pulmino della “Westfalia” riadattato, l’atmosfera è così piacevole e il clima è insolitamente caldo che mi distraggo e dimentico di prendere il giaccone. Mi accorgo dell’accaduto un volta arrivato a Tallinn, dove la temperatura è decisamente più bassa. L’oggetto “smarrito” è un regalo del mio migliore amico Pietro, rappresenta un legame simbolico e affettivo per me fondamentale, quindi non posso semplicemente comprarne uno nuovo. Così, dopo aver chiamato l'ostello che conferma di averlo, prendo un altro autobus per tornare indietro; Tallinn > Riga > Tallinn, 12 ore e quasi 700 km in un giorno perché non voglio proseguire il viaggio senza quel giaccone. Voi penserete sei un pazzo, io dico che lo rifarei.

 

Ora dove ci porti?

A Kiev dove subito mi aspetta una sorpresa inaspettata: trovo l'ostello al prezzo più basso della mia storia di viaggi, solo 3 euro a notte. Un record incredibile su Hostel World, il sito di riferimento per chi viaggia come me ! La piazza principale della città è magnifica e piena di vita la sera, con tanti locali aperti  e molta gente in giro; dall’emozione scatto una foto alla scritta “I Love Kiev". Il giorno seguente visito una “Chiesa Ortodossa” e assisto ad una funzione; è un'esperienza totalmente diversa, non solo per la fede religiosa, ma per la ritualità e la disposizione interna dell’edificio sacro. La grande partecipazione dei fedeli mi ha colpito molto, unita al rispetto per lo straniero in visita . Durante la mia permanenza, oltre ai percorsi turistici, esploro anche le zone meno conosciute della città e scopro una disparità terribile tra il salario delle persone e il costo della vita. Il prezzo di una birra è come da noi, ma lo stipendio medio si aggira sui 300 euro al mese. Tuttavia, Kiev appare come una “Capitale Europea” per servizi a disposizione e flussi turistici, una città moderna alle porte della steppa. Dopo qualche giorno, continuo il viaggio verso il confine con la Russia .

Raccontaci la frontiera?

Proseguo sempre in autobus verso Kharkiv, dove rimango tre giorni . Ora a distanza di qualche anno, mi vengono i brividi ripensando a questa città che è stata una delle prime ad essere bombardate; ricordo la piazza centrale carina e accogliente, ora rasa al suolo. Nel 2018 appariva come un luogo tranquillo, con una mescolanza apparentemente pacifica di ucraini e russi; non si percepiva nulla, di quello che sarebbe accaduto in seguito! Quando arriva il momento di attraversare la frontiera, mi aspetta un'esperienza traumatica. Auto private, bus di linea e camion tutti in coda per 8 ore, nonostante il tragitto da percorrere sia di appena qualche km. Le autorità russe perquisiscono ogni mezzo di trasporto e tutti i passeggeri, uno ad uno.

Il motivo?

Probabilmente il contrabbando diffuso tra i due paesi, la mia è solo un’ipotesi. Quando arriva il mio turno, scopro di aver commesso una leggerezza; sul mio passaporto ci sono dei timbri turistici della DDR e della Germania dell'Ovest, souvenir del “Muro di Berlino”. Nessuno mi aveva mai fatto problemi nei passaggi precedenti alle frontiere, qui invece la situazione cambia; i militari russi non la prendono affatto alla leggera. Dopo circa 1 ora passata in un gabbiotto, tra spiegazioni e trattative, sono costretto a pagare 1000 rubli circa 20 euro, per poter passare. L’autista dell'autobus mi spiega che si tratta di una “multa" ma senza ricevuta di pagamento; è chiaro che è un modo per chiedere una piccola tangente. Dopo una giornata passata nel limbo finalmente riesco ad entrare in Russia . A posteriori, questa esperienza mi ha fatto capire quanto possa essere complicato il passaggio delle frontiere terrestri, soprattutto tra paesi con tensioni storiche e politiche. Ogni passo di questo viaggio, per quanto difficile, mi ha insegnato a vivere gli episodi negativi come un’occasione di crescita, alla scoperta di realtà sconosciute.

Oltre la Frontiera?

Proseguo il viaggio in direzione Vladimir, una città russa un po’ spettrale. Mi ha colpito la sensazione di immobilità che si prova passeggiando in strada; un luogo sospeso nel tempo, dove le donne anziane sono sedute fuori dall’uscio con il foulard in testa e il telefonino non prende sempre . Non ci sono particolari attrattive salvo qualche edificio religioso e il contrasto con Kharkiv, appena visitata, è colossale. In Ukraïna mi sono sentito in Europa, qui in RUSSIA sembra di essere su un altro pianeta; è come se il confine non separasse solo due paesi, ma due modi di vivere differenti. Vladimir è senza anima e vive sotto un regime dove il rigido controllo toglie respiro alla città. Manca lo spirito, la modernità e la vitalità che ho visto dall’altra parte.

Come si conclude il viaggio?

Prendo un autobus per Mosca e dopo una passeggiata al Cremlino riparto in direzione San Pietroburgo; un posto fantastico, meraviglioso, un luogo d'arte e di cultura. Il fiume Neva che attraversa la città aggiunge un tocco di magia a questa “Terra Baltica". Uno degli obiettivi principali era visitare l’Ermitage, dove si trova esposto anche Bosch; un artista folle e maledetto famoso per le rappresentazioni surreali, uno dei miei preferiti. L'intera galleria del palazzo è paragonabile, come ricchezza visiva, al Louvre o agli Uffizi e rappresenta il grande museo dell'arte orientale alle porte dell’Europa. San Pietroburgo è una metropoli più occidentale che russa dove si manifesta il sublime dappertutto, anche per le strade. La città mi ha folgorato per lo stile e l’architettura ed è stata una scoperta inaspettata per me.

Cosa hai provato quando è scoppiata la guerra?

Sgomento e tristezza. Soprattutto non riesco a dimenticare le immagini al telegiornale, dove il presidente Zelensky parla da piazza Majdan Nezaležnosti; un luogo pieno di vita fino a pochi anni fa e oggi semi distrutto. Esserci stato prima del conflitto, mi porta oggi ad avere una prospettiva completamente diversa e mi ferisce molto. Mi auguro che la diplomazia prevalga per il bene di tutti, Ukraini e Russi; sono sempre i popoli a pagare il prezzo più alto, non chi li governa!  

Prossima Avventura?

Giappone con lo zaino dove vorrei fare il cammino “88 templi” sull’isola di Shikoku. Un itinerario impegnativo, ricco di natura incontaminata e di arte sacra in un luogo dal grande fascino, “ai confini del mondo”. Sono necessari almeno 40 giorni a disposizione, vedremo quando riuscirò a partire.

 

IN & OUT  EUROPA DELL’EST

 

Porta con te

  • Un cuscino per il collo (in autobus è fondamentale)
  • Una maglia termica (c’è molta escursione)
  • La voglia di confrontarti con il diverso ( sarà occasione di crescita)

 

Lascia a casa

  • Un paio di scarpe (uno basta e avanza)
  • Il sacco a pelo (negli ostelli trovi tutto)
  • L’atteggiamento da “Sceriffo” (segui le regole anche se sono assurde)

 

Valutazione:  5 zaini

 

Legenda:

1 zaino (meglio andarci in vacanza )

2 zaini  (merita il viaggio ma)

3 zaini  (vale il viaggio)

4 zaini  (viaggio da non perdere )

5 zaini (vale più di un viaggio)

Marco Di Masci