Business - 12 agosto 2024, 07:00

Volatilità nei mercati finanziari: cosa fare?

Anche le borse europee e d’oltreoceano hanno registrato correzioni importanti, che alcuni esperti, però, definiscono quasi fisiologiche dato il forte rialzo dei listini azionari nel corso degli ultimi diciotto mesi.

Dopo il terremoto del 2022, i mercati finanziari - pur con l’apparizione saltuaria di qualche “cigno nero” - hanno proseguito il loro recupero nel corso dell’ultimo anno e mezzo, dando fiato ai tanti risparmiatori che, loro malgrado, avevano accusato significative perdite durante l’anno in cui le principali banche centrali (FED e BCE in testa) decisero di aumentare i tassi in modo corposo e celere per combattere il fenomeno inflattivo.

Dopo diciotto mesi positivi, gli ultimi 45 giorni sono stati contraddistinti dal ritorno della volatilità, in certi casi decisamente spiccata. Basti pensare, ad esempio, a quanto accaduto a Tokyo il 5 agosto 2024, con l’indice nipponico in calo del 12%. Anche le borse europee e d’oltreoceano hanno registrato correzioni importanti, che alcuni esperti, però, definiscono quasi fisiologiche dato il forte rialzo dei listini azionari nel corso degli ultimi diciotto mesi.

Dopo diciotto mesi di quasi ininterrotta crescita, la volatilità riappare sui mercati

Il mercato “toro”, quindi, secondo alcuni analisti è lungi dall’essere terminato e dovrebbe proseguire almeno fino alla fine dell’anno, complici anche le elezioni negli USA. Storicamente, infatti, l’anno delle presidenziali statunitensi è stato sempre particolarmente positivo per le borse americane ed europee, anche se il contesto attuale può sempre riservare sorprese inaspettate.

D’altro canto, la politica monetaria restrittiva della banca centrale americana prosegue. E anche se la FED - come paventato da alcuni analisti - dovesse operare uno o due tagli dei tassi entro la fine del 2024, le ripercussioni di un’impostazione così restrittiva potrebbero riservare qualche inattesa sorpresa. 

A onor del vero, però, l’economia a “stelle e strisce” ha mostrato una straordinaria resilienza, trainata, in primis, dai titoli tecnologici legati all’intelligenza artificiale.  Un'eventuale frenata del settore tech potrebbe essere assorbita dalla crescita di altri settori (ad esempio, quello delle infrastrutture o altri ancora), in quella che viene definita tecnicamente “rotazione”, che potrebbe consentire ai mercati americani ed europei di poter tenere la schiena dritta.

Tuttavia, nessuno dispone della sfera di cristallo e può essere certo di quello che ci riserverà il futuro nei mercati finanziari. Certamente, dopo un periodo di crescita è riapparsa la volatilità. I risparmiatori, quindi, dovranno essere particolarmente attenti nell’allocazione delle proprie risorse finanziarie, cercando di privilegiare quei titoli con una potenziale crescita ancora interessante e diversificare le scelte in modo oculato. 

Diversificare, un mantra imprescindibile nel contesto attuale e nei prossimi anni 

La diversificazione, d’altro canto, è un fattore determinante quando si investe nei mercati finanziari, consente di poter diluire il rischio in diversi asset finanziari, differenti settori industriali e aree geografiche, nonché cogliere eventuali opportunità presenti in diversi settori.

Un buon portafoglio finanziario si costruisce, inevitabilmente, partendo dal rischio che si vuol assumere il risparmiatore, tenendo ben presente che il desiderio di ottenere performance maggiori implica, giocoforza, l’accettazione di una maggiore volatilità. E’ importante, quindi, stabilire quanta parte del nostro portafoglio vogliamo destinare ad asset potenzialmente maggiormente remunerativi, desiderosi di ottenere rendimenti ben maggiori da quelli offerti dal mondo del fixed income (titoli a reddito fisso). 

Una volta stabilita la quota del nostro portafoglio destinata a tali attività, è importante scegliere - avvalendosi anche dell’ausilio di un professionista del settore - gli asset e le aree maggiormente interessanti dove investire. Non c’è alcun dubbio che i mercati finanziari di alcune nazioni abbiano espresso, fin qui, numeri meno roboanti rispetto a quelli precedentemente citati, ma dispongano di un potenziale di crescita decisamente interessante. 

Basti pensare, ad esempio, agli Emirati Arabi, dove troviamo una località che già oggi, grazie a una crescita costante del PIL e investimenti infrastrutturali di prim’ordine, è un’importantissima realtà del mondo economico e finanziario a livello mondiale: Dubai.

E’ importante, tuttavia, disporre di tutte le conoscenze su come investire a Dubai, località che offre interessanti opportunità sotto qualsivoglia aspetto anche nel settore immobiliare, ma richiede una conoscenza approfondita dell’ambito normativo locale: affidarsi a un professionista che lavora nella città emiratina, quindi, è la soluzione migliore per cogliere le opportunità del mercato emiratino.

 

Richy Garino