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Ambiente | 26 agosto 2024, 19:00

Alpes Maritimes: alla scoperta del territorio. Tende (Foto)

Montecarlonews propone luoghi, itinerari, passeggiate alla scoperta del Dipartimento delle Alpi Marittime. Le foto sono di Danilo Radaelli

Tende, Airole e La Turbie - Fotografie di Danilo Radaelli

Tende, Airole e La Turbie - Fotografie di Danilo Radaelli

Lunga escursione in bicicletta di Danilo Radaelli che dopo La Turbie (con vista su Monaco) si addentra in Valle Roya e ci conduce fino ad Airole e Tende.

Qualche informazione su Tende, con l’aiuto del web.
Tenda è una scoperta ad ogni stagione: sontuosi paesaggi montani, luoghi pittoreschi e un passato tormentato in cui si mescolano generi e stili di architettura, sempre in armonia con la storia. Itinerari di fascino, insoliti, riservati ai più curiosi. Sentimento e relax, divertimento per tutti, con la famiglia o gli amici.

Cenni storici – Alternativamente provenzale, savoiardo, francese, italiano, poi di nuovo francese, il comune di Tenda è il più grande delle Alpi Marittime con un’estensione di 17.747 ettari.

Confinante a nord col passo Tende e dalla frontiera italiana, comprende parte del Parco Nazionale del Mercantour, inclusa la prestigiosa valle delle Meraviglie, Fontanalba e Valmasque, le città di Tenda e S.Dalmazzo e le frazioni di Viévola e Granile (che con i suoi tetti di lose grigie, espone i suoi terrazzamenti in mezzo a castagni ad oltre 1000m di altitudine), Castérino, centro di sci nordico e porta d’ingresso alla valle delle Meraviglie ed a Canaresse. Importante tappa sull’Alta via del Sale, con Breil e Sospel, è uno dei tre villaggi alpini più grandi delle Alpi Marittime.

La Valle Delle Meraviglie e Il Parco Nazionale Del Mercantour – La storia di Tende e della valle del Roya è strettamente legata al monte Bego.

E’ una montagna sacra fin dal neolitico, al centro del maggior monumento storico all’aperto di Francia: la Valle delle Meraviglie. Sulle rocce levigate dai ghiacciai, le popolazioni agro pastorali hanno inciso decine di migliaia di segni, testimonianze di credenze oggi scomparse.

È uno straordinario sito naturale e archeologico protetto che tutti possono scoprire coi propri ritmi.

I Forti di Tenda e il Museo Vallo Alpino – Anticamente la regione abitata dai liguri montani venne romanizzata da Augusto nel I. sec. a.C.

Al colle di Tenda, antico passaggio tra mare e Piemonte, i romani erigono un altare votivo rinvenuto durante gli scavi. Il punto più alto della via del sale, quindi la “Strada Reale”, ha fatto la fortuna dei mulattieri tendaschi che offrivano i loro servizi di trasporto ai mercanti.

Alla fine del XIX secolo, la dorsale, poi situata nel territorio italiano, venne fortificata. Il Forte centrale, punto principale di questa fortificazione, è fiancheggiato da 5 forti semi-interrati.

Durante il periodo tra le due guerre, il complesso fu completato con casematte sepolte secondo il sistema del Vallo Alpino; un edificio del complesso è stato ristrutturato ed aperto ai visitatori nella frazione di Viévola.

I resti del Castello Lascaris – Un muro del vecchio castello si erge sopra il borgo.

La Contea di Tenda nasce nel Medioevo dalla disgregazione della contea di Ventimiglia. Il matrimonio, nel 1261, di William Peter, conte di Ventimiglia-Tenda con Eudossia Lascaris, figlia dell’imperatore bizantino Teodoro II, assicura il potere di questa famiglia fino al 1581. L’ultimo discendente Lascaris, Henriette de Savoie -Villari, dona poi la sua contea al Duca di Savoia.

I Conti Lascaris consolidarono il loro sviluppo e la loro autonomia grazie al possesso del Col de Tende e all’imposizione di tasse, gabelle e diritti di passaggio.

Nel XIV secolo costruirono questo castello, che venne in parte distrutto, nel 1692, dalle truppe di Luigi XIV. Diversi vicoli del paese portano il nome di Béatrice Lascaris, che visse in questi luoghi nel XIV secolo. Il suo tragico destino è raccontato in un’opera del compositore V. Bellini (1833).

Nel XIX secolo l’antico tribunale e le sue pertinenze diventano il cimitero, che ospita ancora la tomba di Clarence Bicknell, tra gli scopritori delle incisioni rupestri.

Il borgo medievale arroccato e le sue strade pavimentate – Usato per secoli da mulattieri e carrettieri, su questo asse commerciale sono ancora visibili molti architravi scolpiti con frasi o stemmi.

Quello di Place du Traou, sede dell’ex tribunale, risale al 1510 e fa riferimento al matrimonio celebrato nel 1501 tra Anne Lascaris e René il Bastardo di Casa Savoia.

Possiamo vedere i simboli delle due famiglie: l’aquila bicipite e la croce dei Savoia. Dal balcone la vista panoramica è eccezionale.

Più avanti, piazza Ponte ospita il vecchio palazzo rinascimentale dei Lascaris e belle case gotiche. La Collegiata di Nostra Signora dell’Assunzione è l’edificio più emblematico dello stile eclettico; qui un organo storico, degli organari Serrassi, è protagonista di un festival internazionale.

Lungo tutto il percorso, le cappelle private presentano affreschi di Jean Baleison, datati 1476, con ornamenti barocchi e campanili a bulbo rivestiti di variopinte piastrelle smaltate.

La piazza del Comune, testimonianza di epoche diverse.
Nel XVII secolo, con lo sviluppo della “Strada Reale” sotto il duca Carlo Emanuele di Savoia, il villaggio si estende fuori dalle mura medievali.

Dal centro della piazza è possibile vedere la cappella di San Sauveur arroccata sulla rupe (XIII secolo). È accessibile da un sentiero o attraverso il percorso di Via Ferrata. L’edificio principale della piazza, la “Villa Alpina”, costruita nel 1893 da un pastore protestante, ospita dagli anni ‘30 il municipio; la chiesa di Saint-

Michel, costruita nel 1635, ha una importante vetrata.
Nel 1860, parte del Regno Sardo- Piemontese viene collegata alla Francia, ma col pretesto di essere territorio di caccia del re d’Italia, Tende e La Brigue rimarranno italiani fino al 1947.

Tende è l’ultima città ad essere annessa alla Francia il 16 settembre di quell’anno (da qui il nome della via principale).
 
Da visitare sono: il Museo dipartimentale delle meraviglie, la Casa del parco, la Casa del miele e dell’ape, il Museo del Vallo Alpino (frazione Viévola) e prossimamente la miniera di Vallauria (Borgo della miniera).


Beppe Tassone

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