Questa settimana mi trovo in Turchia e provo a raccontarvi “il viaggio live”; per la prima volta accompagno un gruppo di AVVENTURE NEL MONDO, un’esperienza insolita per me. Partiti separati da Milano e da Roma, ci ritroviamo ad Istanbul per vivere un’avventura insieme in “Terra Turca”; tanta emozione e qualche timore sono i miei stati d’animo prevalenti. “L’Antica Costantinopoli” vale sempre il viaggio, un luogo dove mi sento a casa e non solo perché ci sono già stato; la città con i mercati e le opere d’arte a cielo aperto sbalordisce ogni volta, regalando una sensazione di unicità inconfondibile. La Cisterna Basilica non delude mai con il suo fascino cinematografico, la Moschea Blu combattuta tra luogo di culto e hub turistico spiazza, mentre Santa Sofia ridotta negli spazi visitabili, lascia l’amaro in bocca. Il gruppo di sconosciuti trova subito della affinità sorprendenti e segue l’itinerario serrato senza mollare un colpo; si tratta di un viaggio express quindi molti chilometri, tante cose da vedere e poco tempo a disposizione.
Il secondo giorno arriviamo in ritardo, sulla barca in partenza per il Bosforo ma si risolve tutto con il sorriso e un bicchiere di Efes, la birra nazionale. Navigare al tramonto in compagnia dello skyline di Istanbul non ha prezzo, dove gli sguardi emozionati del gruppo sono una splendida conferma, che trasforma una “frase fatta” in una bellissima realtà. La Torre di Galata, protagonista di uno spettacolo di luci e musica sorprende, per il piacevole contrasto tra passato e futuro. Piazza Taksim cosi moderna e occidentale, fa dimenticare per un momento di essere in un Paese diventato profondamente islamico, per volontà di “Sua Signoria Erdogan" al potere da molti anni.
Sveglia presto e nuova esperienza, trasferimento in treno ad Ankara l’odierna capitale. Una città amministrativa e sicuramente in posizione strategica, rispetto al resto del Paese, che sfortunatamente offre ben poco al visitatore; il Museo delle Civiltà Anatoliche, la Cittadella e il Mausoleo di Ataturk sono le uniche attrazioni. Finalmente nel primo pomeriggio si parte in direzione Cappadocia !
In pulmino per oltre 300 km tra paesaggi sconfinati circondati da qualche vetta e tanto silenzio. Prima fermata Tuz Golu, un lago salato che si trova al centro della Turchia; in estate l’acqua evapora, lasciando una distesa di sale dove correre a piedi nudi in compagnia di bellissimi fenicotteri. La dimensione è impressionante 80 km x 50 km, rappresenta la grande salina del Paese ed è un luogo assolutamente da vedere sulla strada per Goreme. Mi chino a terra, raccolgo un po’ di sale e lo assaggio. Fantastico !
Al tramonto arriviamo ad Uchisar, la porta d’accesso alla Cappadocia. Un villaggio scavato nella roccia, dove le comunità autoctone vivevano nell’antichità; un luogo magico dalle forme sensuali, con una vista strepitosa sulla valle. Il tufo è il protagonista indiscusso in questo territorio e l’ingegneria pre cristiana da mostra di se, nella costruzione di veri è propri modelli di urbanizzazione organizzata. La sera visitiamo la cittadina di Urgup ricca di contrasti tra passato e presente. Mattino ore 5 partenza alla scoperta delle bellezze del luogo, questa volta il mezzo di trasporto è la mongolfiera. Un volo sulla storia, un’avventura meravigliosa ricca di adrenalina e di arte naturale dove : i Camini delle Fate, la Red Valley, la Valle dell’Amore, sono paesaggi da fiaba unici ed imperdibili. Un’esperienza all’alba difficile da dimenticare, in ottima compagnia; 50 minuti a spasso nel cielo azzurro in un silenzio soave, dove Madre Natura è l’attrice protagonista, in questo lungometraggio da Oscar. La giornata continua, con la visita prima al museo di Goreme con le sue chiese rupestri e poi a Zelve, dove troviamo delle grotte molto affascinanti. Al tramonto instancabili a bordo di “Quad”, lungo le strade sterrate, visitiamo da vicino “le sculture” di tufo; tra polvere e risate vorremmo stare qui per sempre, ma si sa le cose belle durano poco. In serata brindiamo tutti insieme con un calice di rosso di una cantina locale. La Cappadocia sin dall’antichità, produce un ottimo vino che oggi rappresenta anche una risorsa economica per tutta la Turchia.
Continua l’esplorazione, questa volta scendiamo nel sottosuolo. Kaymakli, la città sotterranea più importante per estensione e stato di conservazione, è un’esperienza surreale dove attraverso gli stretti cunicoli a piccoli passi entriamo nella quotidianità, di un mondo passato; i primi cristiani si rifugiavano qui, per scappare dalle persecuzioni religiose. Otto livelli scavati nella roccia fino a 90 metri di profondità, dove una comunità di oltre 2000 persone viveva in alcuni periodi; ciò che stupisce maggiormente è l’organizzazione degli ambienti: cucine, dormitori, magazzini, bagni e condotti di ventilazione, ancora oggi sono ben identificabili e sopravvissuti all’erosione. Il gruppo tra selfie ed emozione è stanco, ma pronto a concludere il viaggio.
L’esperienza termina nella Ihlara Valley, un canyon lungo 15 km dove in mezzo scorre un piccolo fiume. Ci aspetta una passeggiata tra le “Gravine” ricche di antichi insediamenti e chiese affrescate, un percorso principalmente piano in un paesaggio affascinante e familiare, per via della conformazione molto simile alla Basilicata. Il pranzo sulle palafitte a base di Gozleme, piatto della tradizione turca, è il miglior modo per salutare “Questa Terra “ ricca di contrasti, di storia e di magia.
I Compagni di viaggio
Valerio, l’animatore del gruppo con “il vizio” del souvenir e la passione per i video. Roberto, detto il socio, il cuscinetto per non andare a sbattere. Laura, la “cassiera” del gruppo, rubata al mondo del cinema. Floriana, quasi meglio della Lonely Planet. Alessandra, una bussola per non smarrirci. Alice, il sorriso spontaneo che non deve mai mancare. Alberto, il fratello maggiore che vorresti sempre accanto. Veronica e Valeria, soprannominate Volkswagen simpaticissime e molte romane. Adriana, una prof in cerca d’autore. Martina, il giusto collante del gruppo e appassionata di profumi. Maria, la “strizzacervelli” che sa emozionare e un pilota di Quad inaspettato.
La Cappadocia è stata un’esperienza diversa dal solito non solo per i luoghi visitati. Viaggiare in gruppo, è un viaggio nel viaggio dove le affinità non sono scontate e le diverse esigenze possono essere, alle volte, inconciliabili. Nel mio caso, sono stato fortunato perché ho incontrato persone vere, con la passione per l’avventura e ricche di umanità. Viaggiare con degli sconosciuti apre la mente e rallegra il cuore, gli incontri inaspettati sono una fonte naturale, dove placare la “voglia del diverso” che vive senziente, dentro ciascuno di no.
IN & OUT CAPPADOCIA
porta con te
- La GoPro ( per la mongolfiera)
- Una giacca anti-vento
- La voglia di sognare
lascia a casa
- La carta di credito (meglio usare la moneta locale)
- La sete di caffè espresso
- Lo stress
Valutazione : 4 zaini
Legenda:
1 zaino (non vale il viaggio )
2 zaini (meglio andarci in vacanza )
3 zaini (vale il viaggio ma..)
4 zaini (viaggio da non perdere )
5 zaini (vale più di un viaggio)