Immobiliare - 20 novembre 2024, 08:00

Usufrutto, regole e limiti

Ogni mercoledì Montecarlonews dedica un articolo al settore immobiliare, perché essere informati è meglio. Una rubrica al “vostro servizio”

Scorcio di Nizza

Una delle ipotesi che viene valutata, al momento dell’acquisto di un alloggio, è quella dell’usufrutto, cioè di riservare per sé il diritto ad abitare o usufruire di un determinato bene trasferendone, fin da subito, la “nuda proprietà” al o ai figli.
Si tratta di un esempio, ma l’altro, ancor più calzante è quello del diritto sull’alloggio che si conserva, a seguito del decesso del coniuge, per volontà testamentaria, mentre la proprietà viene ereditata dai figli (in tutto o in parte).

Ma cos’è l’usufrutto?
Occorre innanzi tutto precisare che si tratta di un diritto temporaneo che consente di usufruire di un bene e di ricavarne degli utili, senza esserne il proprietario.

Lo “status” di un bene oggetto di usufrutto è che la proprietà è detenuta da una persona, diversa da quella che ha il pieno e legittimo diritto a detenerla ed a utilizzarla, anche affittandola, per un determinato limite di tempo.
Il “determinato limite di tempo” può essere quello della vita della persona che “usufruisce” del bene o anche temporalmente indicato in atto e quindi destinato a decadere in una data prefissata.

Il “nudo proprietario” a sua volta non ha alcun diritto sul bene, anche se la normativa gli consente di chiedere e potenzialmente ottenere la decadenza dall’usufrutto in caso di cattivo uso del bene, ad esempio degradandolo volontariamente o anche involontariamente per incuria.
Il dirotto decade poi in caso di perdita del bene, ad esempio in caso di terremoto o incendio che lo abbiano distrutto.

Le tasse
La tassazione è a carico dell’usufruttuario, sia relativamente alla Taxe Foncière, sia relativamente alla Taxe d’Habitation (se dovuta dopo le recenti modifiche legislative).

Esiste un mercato di beni oggetto di usufrutto, nel senso che il nudo proprietario è sempre nel diritto di vendere l’alloggio, trasferendo peraltro il “diritto” di usufrutto al nuovo proprietario che dovrà rispettarlo.
La vendita di un bene soggetto all’usufrutto è particolarmente favorevole a chi acquista in quanto il valore scende anche di parecchio, resta peraltro l’incognita di quando il nuovo “nudo proprietario” entrerà in reale possesso del bene ed è su questo che si “gioca” per far calare il prezzo di acquisto.





Beppe Tassone