Non molto diverso da una scena di film surreale o da un sogno…entrando al Musée d’Art Asiatique, con una bella luce di fine pomeriggio d’autunno, mi viene incontro uno strano animale coloratissimo.
“Da dove spunti?” gli chiedo, mentre i riflessi del lago artificiale e l’architettura fanno il resto rendendo magico il posto.
Poche persone e qualche viso con occhi a mandorla e l’effetto é completo.
Nella prima sala opere d’arte di bambù contemporanee, grandiose, laccate con colori e le tante maniere di intrecciare il legno ecologico ancestrale (di cui son ghiotti i Panda).
Più avanti si scopre l’evoluzione del bambù: dai panieri quotidiani all’oggetto d’arte contemporanea.
Si aggiungono tanti materiali, come il cedro, gli strati d’argento, le tinture naturali.
I nomi sempre molto evocativi: la grande onda, massima concentrazione temporale alla fine dell’estate…
Una giovane mediatrice risponde alle domande dei visitatori, mentre un’altra persona condivide il mio “non ci sono parole”.
Un luogo nel quale ritornare più volte perché il viaggio è in un posto molto lontano e la mostra ricca.
La mostra, intitolata “La plénitude du vide - Art du bambou au Japon” é in corso al Musée d’Arts Asiatiques che di trova a Nizza sulla Promenade des Anglais numero 405.