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Altre notizie | 24 gennaio 2025, 06:47

Oggi, 24 gennaio, ricorre la 59ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

Al via il Giubileo del mondo della comunicazione con san Francesco di Sales, patrono e modello dei giornalisti

San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti

San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti

«Essere giornalista è una vocazione, un po’ come quella del medico, che sceglie di amare l’umanità curandone le malattie. Così, in un certo senso, fa il giornalista, che sceglie di toccare con mano le ferite della società e del mondo». È uno dei tanti messaggi di papa Francesco ai giornalisti, che parla anche della «Necessità di coltivare un amore incondizionato alla verità».

La riflessione del Pontefice ci porta alla 59ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che si celebra oggi, 24 gennaio, memoria liturgica di san Francesco di Sales, dottore della Chiesa e patrono dei giornalisti. Il tema è “Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori” (1Pt 3,15-16) e si inserisce nel Giubileo del mondo della Comunicazione e dei Media in programma dal 24 al 26 gennaio in Vaticano.

Questa ricorrenza è l’occasione per rivolgere un pensiero a tutti coloro che quotidianamente operano nel campo dell’informazione, muovendo dall’esperienza di Francesco di Sales maturata prima nell’attività di studioso e poi nel ministero episcopale come vescovo di Ginevra nel 1602.

Francesco nasce il 21 agosto 1567 a Thorens (Savoia) da nobile famiglia, viene educato nei migliori collegi in Francia e riceve una solida istruzione nelle discipline umanistiche. Ottenuta la laurea all’Università di Padova torna a casa; il padre lo vorrebbe giurista, ma la sua aspirazione è di farsi sacerdote. Il giovane riesce a resistere ad ogni lusinga e dona la sua vita alla Chiesa.

Nel 1593, nominato arciprete nella cattedrale di Ginevra, manifesta subito doti di zelo e carità, di diplomazia e di equilibrio. Infaticabile nella predicazione, nella catechesi, nell’amministrazione dei Sacramenti, Francesco trova nella preghiera il fulcro della sua spiritualità sacerdotale.

Nasce con Filotea la sua prima opera ascetica e, qualche anno dopo, il Teotimo o Trattato dell’amore di Dio. Nei suoi libri spiega lo spirito della sua devozione religiosa che consiste in un costante perfezionamento di se stessi nell’unione perfetta con Dio.

Il suo amore per Cristo, la sua semplicità e la sua dolcezza conquistano i cuori: a cominciare da quello della nobile Giovanna Francesca de Chantal, che diviene la cofondatrice con lui dell’Ordine della Visitazione di Santa Maria. «Se sbaglio, voglio sbagliare piuttosto per troppa bontà che per troppo rigore»: in questa affermazione di Francesco di Sales sta il segreto della simpatia che egli seppe suscitare tra i suoi contemporanei.

Non aveva una grande oratoria. Così, anziché parlare, fa ciò che gli riesce meglio e scrive: fogli volanti, i cosiddetti “manifesti”, che diffonde in giro per le strade. Erano tante argomentazioni legate dall’intento di correggere le ideologie calviniste. Ovunque, senza confini e senza schemi. «È un errore - scrisse - voler escludere l’esercizio della devozione dell’ambiente militare, dalla bottega degli artigiani, dalla corte dei principi, dalle case dei coniugati. È vero che la devozione puramente contemplativa, monastica e religiosa può essere vissuta solo in questi stati, ma oltre a questi tre tipi di devozione, ve ne sono molti altri capaci di rendere perfetti coloro che vivono in condizioni secolari. Dovunque ci troviamo, possiamo e dobbiamo aspirare alla vita perfetta».

I santi, in fondo, servono anche a questo, a ricordarci l’uso di ciò che abbiamo in dono. Non lo faremo mai perfettamente, e forse neppure loro lo hanno fatto. Francesco lo sapeva bene, ma lo rendeva tranquillo una certezza: «Non è per la grandezza delle nostre azioni che noi piaceremo a Dio, ma per l’amore con cui le compiamo».

La morte lo coglie a Lione, in Francia, dove aveva fondato un monastero per il suo Ordine, il 28 dicembre 1622, ma i suoi insegnamenti e la sua opera missionaria ed evangelizzatrice rappresentano un’eredità ancora attuale, soprattutto nella teologia della comunicazione, tanto cara a don Bosco che volle emulare i suoi esempi educativi e coltivare l’amore di Dio e del prossimo attraverso l’opera salesiana a lui ispirata fin dal nome.

Francesco di Sales venne canonizzato nel 1665 da Alessandro VII e proclamato nel 1933 da Pio XI patrono di giornalisti, scrittori cattolici e della stampa. Il motivo risiede proprio in quell’idea che ebbe ai tempi della difficilissima missione nel Chiablese calvinista. Quando dimostrò cosa significhi scrivere della Verità.

Silvia Gullino

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