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Immobiliare | 26 febbraio 2025, 08:00

Cosa significa “buona gestione di una comproprietà”?

Ogni mercoledì Montecarlonews dedica un articolo al settore immobiliare, perché essere informati è meglio. Una rubrica al “vostro servizio”

Cosa significa “buona gestione di una comproprietà”?

Prima di tutto, occorre tenere a mente che monitorare l'operato dell'amministratore condominiale è un diritto e un dovere di ogni condomino.
Solo un controllo regolare sulle sue attività garantisce una gestione efficiente della comproprietà

Non bisogna temere di sembrare invadente o "troppo curioso": verificare che tutto sia in regola è una precisa responsabilità.

Un buon amministratore deve sempre poter giustificare le spese sostenute per il condominio e fornire un resoconto chiaro e dettagliato.

Spese eccessive o poco trasparenti possono essere segnali di una cattiva gestione.

Inoltre, deve rispettare le decisioni prese in assemblea.

Se si nota che alcune risoluzioni non vengono attuate, occorre chiedersi il perché.

Anche la comunicazione è fondamentale: l’amministratore deve informare regolarmente i condomini su lavori, problematiche e decisioni prese.

Se manca trasparenza, potrebbe esserci qualcosa che non va.

Come comportarsi nei confronti di un amministratore che pare non operi correttamente
Innanzi tutto parlarne con altri comproprietari: se, con loro, non si trova risposta ai dubbi, bisogna contattare il syndic per ottenere informazioni.

Se nulla cambia, si possono esprimere preoccupazioni e dubbi durante la prima assemblea generale.

Se questo non basta, si può chiedere la realizzazione di un audit dei conti della comproprietà da parte di un commercialista.

Quest'ultimo redigerà un rapporto sulla gestione finanziaria dell'amministratore: questa procedura può essere costosa.

Tuttavia, consente di rilevare o confermare eventuali anomalie.

Infine, in caso di grave colpa o di mancato rispetto degli obblighi contrattuali, vi é la possibilità di intraprendere un'azione legale contro l'amministratore.
A tal fine, occorre contattare un avvocato specializzato in diritto immobiliare.

Quando cambiare amministratore?
Diciamolo chiaramente: nessun condominio è esente da problemi.

La differenza tra un buon amministratore e uno mediocre sta nella capacità di gestire e risolvere le difficoltà in modo efficace.

Se il syndic si mostra distaccato, poco disponibile o non più in grado di agire con imparzialità e competenza, potrebbe essere il momento di valutarne la sostituzione.

Confrontarlo con altri professionisti può essere un buon modo per ricordargli che il suo ruolo richiede serietà e dedizione.


Beppe Tassone

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