Business - 12 marzo 2025, 07:00

Ancora rincari sulle bollette per le imprese italiane: da cosa dipendono e i settori più colpiti

In un anno le bollette delle imprese italiane hanno subito rincari di quasi un quinto.

Nonostante l’emanazione del decreto bollette, che dovrebbe aiutare parte delle famiglie ed aziende italiane ad affrontare le spese per le utenze domestiche, Confcommercio-Imprese denuncia rincari sulle bollette ricevute dalle imprese italiane più alti di quelli registrati negli scorsi anni e nel resto dei paesi europei con economie paragonabili a quella italiana.

In un anno le bollette delle imprese italiane hanno subito rincari di quasi un quinto

A gennaio 2025 nelle bollette delle imprese del settore terziario è stato registrato un incremento del 24% rispetto al gennaio precedente e di addirittura il 90% con riferimento al pre-covid 2019.

Non sorprenderebbe in quest’ottica se le aziende italiane facessero ricorso, proprio come le famiglie italiane, a un rigoroso confronto delle offerte luce e gas che le porti a trovare soluzioni di volta in volta più adatte al proprio business.

La soluzione al caro bollette non può essere affidata però, neanche nel caso delle imprese, alla volontà e la proattività delle ultime e a eventuali switch di operatore. Servono interventi sistemici, hanno sottolineato le associazioni di categoria, come imporre un tetto al prezzo dell’energia e al prezzo del gas, potenziare le infrastrutture in modo da raggiungere una migliore efficienza energetica, diversificare le fonti energetiche e – cosa non meno importante – porre freno alle speculazioni finanziarie sui costi delle materie prime.

Oggi infatti, continua l’analisi di Confcommercio-Imprese, le imprese italiane pagano l’energia a un prezzo di 143 euro/Wh. Siamo solo a inizio anno, ha sottolineato la confederazione, e non è escluso che possano esserci ulteriori rincari nei prossimi mesi.

In Italia le aziende sostengono costi per l’energia non paragonabili al resto d’Europa

Il prezzo a cui le imprese italiane pagano l’energia è, soprattutto, superiore alla media del resto dei paesi europei con economie paragonabili a quelle italiane e questo divario si è andato sempre più ad allargare nel tempo. Oggi i costi in bolletta che hanno le aziende italiane del terziario sono superiori del 40% rispetto a quelli sostenuti dalle aziende spagnole e del 30% rispetto a quelle di Francia e Germania. Prendendo a riferimento solo i tre paesi già citati il divario nei costi dell’energia è cresciuto in maniera considerevole negli ultimi due anni: in Italia, infatti, nel 2023 le aziende spendevano per le bollette della luce il 23% in più di quelle francesi, il 33% in più di quelle tedesche e il 41% rispetto a quelle spagnole. C’entrano naturalmente i rincari sulle materie prime che hanno fatto in modo che oggi l’energia elettrica costi in Italia oltre il doppio (il 107% in più) rispetto al pre-covid. Nel secondo paese in cui si sono registrati rincari più alti, la Germania, i dati non sono nemmeno largamente paragonabili a quelli italiani: qui l’energia è aumentata di solo il 74%.

Caro bollette: le imprese più colpite in Italia

Le aziende che hanno subito più rincari sulle bollette e che più rischiano di vedere lievitare le ultime nei prossimi mesi sono, secondo l’analisi di Confcommersio-Imprese, gli alberghi di medie dimensioni (che spendono in media 10.651 euro al mese), i negozi di grandi dimensioni (6.854 euro), gli hotel di piccole dimensioni (6.132 euro), i negozi alimentari (2.653 euro), i ristoranti (2.468 euro), i bar (1.159 euro) e i negozi non alimentari (982 euro).

Richy Garino