Jean Cocteau è un artista più che mai attuale, poiché la sua opera solleva interrogativi senza tempo ed eminentemente contemporanei. Lo spettro multidisciplinare del suo corpus poetico, artistico, teatrale e cinematografico trova oggi eco in molti artisti e scenografi.
Nel 1962, in televisione, Jean Cocteau sognava l'anno 2000 e rivolgeva così i suoi auguri alla gioventù: "Spero che non siate diventati dei robot, e che al contrario sarete molto umanizzati". Sotto molti aspetti, questa previsione lascia aperta la nostra riflessione.
Per questa mostra, la scelta è ricaduta su un centinaio di capolavori della donazione Severin Wunderman tra cui il Ritratto di Dargelos, personaggio che affascinò il poeta e il grande arazzo Giuditta e Oloferne.
In occasione della nuova esposizione, si potrà scoprire la collezione restaurata così come è stata lasciata: essenzialmente dedicata a Jean Cocteau ma che copre anche un'epoca: i famosi manifesti di Alfons Mucha raffiguranti Sarah Bernhardt nei suoi ruoli più importanti e grandi nomi dell'arte moderna come Miró, Delaunay. La scenografia è stata ideata da Ahmad Reshad, artista e scenografo.
Ahmad Reshad, dopo aver conseguito una laurea in gestione aziendale, si è dedicato all'arte e alla scenografia. Diplomato del DNA e del DNSEP alla Scuola Superiore di Arti Plastiche di Monaco, attualmente è in post-master al Padiglione Bosio.
Ha realizzato progetti scenografici per prestigiose istituzioni come il Nuovo Museo Nazionale di Monaco (NMNM), Art Monte-Carlo, la Julia Stoschek Foundation, il Centro Internazionale di Ricerca sul Vetro e le Arti Plastiche (CIRVA), il Museo Regionale d'Arte Contemporanea Occitania (MRAC), il Museo d'Arte Moderna e d'Arte Contemporanea di Nizza (MAMAC) e i Musei di Mentone